infarto · Terapia psicoanalitica (1978-1991)

adattarsi soggettivamente alla condizione oggettiva: autodisciplina per la RABBIA

Per la serie: “adattarsi soggettivamente alla condizione oggettiva”

La dottoressa di base mi diceva che (fra le tante altre avvertenze farmacologiche, dietetiche, comportamentali ) devo badare a

  • Fatica fisica
  • Freddo
  • Rabbia

Probabilmente oggi la rabbia diventa un mio rilevante fattore di rischio: essendo collerico devo ridurre le possibili esposizioni.

Ragion per cui mi sto dando una necessaria disciplina:

  • rinuncio ai talk show televisivi di politica, ma non alla informazione scientifica sulla politica (filosofia, politologia, diritto). Insomma: alla larga dai giornalisti frustrati e “giudizionisti”

  • evitare le discussioni con una certa tipologia di “amici”: quelli giudicanti e afflitti dalla patologia del “giudicazionismo”, dall’alto del loro “ben essere”. Per esempio quelli che dicono: “bella la prima parte di questo film. La seconda no … la seconda non mi piace”; “guardi Criminal Minds? … ma allora sei proprio andato …” (con risolino di compatimento); “questa antologia musicale che hai creato e donato è noiosa, tranne qualche pezzo …”; “se la pensi così sei un poveretto che deve farsi curare … “; “hai votato Monti? ma allora sei diventato di destra”; “voti il Pd di Renzi? … lo sapevo già che eri stronzo …”; “Come sei cambiato: è la malattia … sei malato, poverino”; “chissà se sei in grado di capire cosa succede dentro di te …”  …. e così via

  • soprattutto stare alla larga dagli “ex compagni”. Quelli che , dalla sicurezza delle loro pensioni che sottraggono futuro ai giovani (“se 800 euro vi sembran pochi !”), si sentono “altruisti”, difensori dei diritti dei violenti, desiderosi di andare in piazza a “manifestare”. Quelli che hanno mandato a fondo, dalla follia delle loro teorie estremiste, i tentativi riformisti di Prodi, Veltroni e ora Renzi

Insomma: ridurre al minimo i “rapporti faccia a faccia” un tempo scelti.

Dal momento che ci saranno rapporti faccia a faccia non scelti nelle corsie ospedaliere. Come lo sfruttatore di welfare state che ho conosciuto alla unità di cardiologia

Più che mai ora:  “Verba volant, scripta manent”

2 pensieri riguardo “adattarsi soggettivamente alla condizione oggettiva: autodisciplina per la RABBIA

  1. meraviglioso, Paolo. sottoscrivo e sostengo ogni tua parola. Io non ho votato né voterò più per molto tempo, ma non mi permetterei mai di giudicarti. mi è successa tra l’altro una cosa molto simile a una di quella che elenchi giusto ieri. stop ai giudicanti. il mio cuore batte troppo in fretta in questi giorni. ho bisogno di stare alla larga dalle rogne indotte da me stessa. per quelle che avvengono in sorte, invece, bisogna soggettivamente adattarsi.
    ce la faremo, ne sono convinta.
    ti voglio bene

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    1. ciao carissima. si tratta di igiene mentale, la mia. ridurre le esposizioni al rischio. ho avuto troppo a che fare con i “giudicanti”. mi hanno avvelenato la vita. ora nel post infarto ho capito che è meglio astenersene. certo la disciplina è ferrea: dall’infarto tendo a non vedere nessuno. mi basta internet, dove con pochi click elimino i contatti dei giudicanti. mi spiace di non riuscire a dirti nulla per la tua vicenda familiare. ti leggo e capisco il tuo tormento. ma non ho l’energia per dire nulla. buoni giorni a te e un bacio

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