Anna B · Erica

l’ ERICA vittoriana, scheda di Anna Rota Martir, in La Provincia 14 nov 21

scrive A. B.

molto interessante, a me piace molto.

Nelle distese del nord Europa ti sembra di viaggiare immersa in una nuvola rosa! Questa immagine specifica e’ dell’ Olanda, la brughiera che si attraversa per raggiungere il museo dei disegni  di Vincent van Googh e il sud dell’Inghilterra, la costa della Cornovaglia.

Ricordo una stradina stretta sull’altipiano con guida a destra, viaggiavo con fuori la testa dal finestrino della 500 sia x aiutare *** in questa inedita situazione sia per gustare quelle estensioni di erica rosa e le case grigie col tetto di paglia immerse in quel rosa! Un paesaggio speciale, inedito per noi!

Anna B · Rose

la commovente voglia di una ROSA di vivere il suo tempo che resta , 15 ottobre 2021

scrive A.:

E’ stupenda! Ha sfumature dsl risa all’albicocca perfette!

Mi sembra anche extralarge!

Domina sui verdi del giardino sorridente al lago!

Anna B · auguri nel tempo · Carla Bignami, 1933-2022 · GIARDINO, ORTO, FRUTTETO, TERRAZZAMENTI in Coatesa

gli auguri per il 2021 di C. e A.: IL CALENDARIO LUNARE delle semine e dei lavori

Anna B · Plinio il Vecchio e Plinio il Giovane

citazioni da PLINIO IL VECCHIO (Como 23 d.C. – Stabia 79 d.C.), STORIA NATURALE. Grazie ad A.B. per la condivisione

Le stelle […] non è vero che, come pensa la gente, siano assegnate a
ciascuno di noi, e distribuite fra i mortali con uno splendore proporzionale
al destino di ognuno, brillante con i ricchi, più piccole per i poveri,
oscurate per chi è in calando, non nascono e muoiono insieme al proprio
rispettivo uomo e, quando cadono, non vuol dire che qualcuno si spegne.
Non c’è una tale affinità fra il cielo e noi, da rendere mortale, insieme al
destino nostro, anche il fulgore delle stelle di lassù. LIBRO II .28-29
[…] da questo punto dell’universo – e infatti la terra, nel tutto, non è altro
che questo -; questo è dunque l’alimento della nostra gloria, questa la
dimora. Qui rivestiamo cariche, qui esercitiamo poteri, qui bramiamo
ricchezze, qui noi, razza umana, ci agitiamo, qui promuoviamo guerre,
anche guerre civili, e con massacri reciproci rendiamo la terra più spaziosa.
E poi, per tralasciare le follie collettive dei popoli, è questo il luogo dove
scacciamo i nostri confinanti, dove come ladri annettiamo al nostro campo
la zolla del vicino – cosicché, chi ha raggiunto la massima estensione di
campagne ed ha respinto i suoi vicini oltre la portata della fama, quale
percentuale della terra si potrà godere? o, quando pure abbia diffuso la sua
ricchezza in proporzione all’avidità, che porzione gli può restare alla fine,
da morto?  LIBRO II . 174-175
Seguono alla sepoltura le varie dicerie sui Mani. Tutti dopo l’ultimo
giorno di vita, si trovano nella stessa condizione in cui erano prima del
primo giorno; nella morte il corpo o l’anima non hanno alcuna sensibilità
più di quanta ne avessero prima della nascita. È la solita vanità umana che
si proietta anche nel futuro, e inventa per sé una vita che si prolunghi
anche nel tempo della morte, ora ammettendo l’immortalità dell’anima o la
metempsicosi, ora attribuendo una sensibilità ai defunti, venerando i Mani
e facendo un dio di chi ha cessato ormai anche di essere uomo. Come se il
nostro respiro avesse qualcosa di diverso da quello degli altri animali, e tra
questi non se ne potessero trovare molti che hanno una vita più lunga della
nostra, senza che perciò qualcuno predica loro immortalità. Ma quale
sostanza ha l’anima di per sé? Quale consistenza materiale? Dove
risiederebbe il suo pensiero? Come può avere la vista, l’udito o il tatto?
Quale utilità potrebbe derivarle da essi? E, senza di essi, quale bene può
avere? E poi, quale sarebbe la sede delle anime o ombre, e quanto grande illoro numero dopo tanti secoli? Queste sono invenzioni e sogni puerili dei
mortali, bramosi di non finire mai.[…] Ma quale follia è mai questa, di
credere che con la morte si ricominci a vivere? E quale pace avrebbe mai
chi è generato, se rimane una sensibilità all’anima in cielo e all’ombra
sottoterra? Queste molli fantasie e questa credulità fanno perdere il bene
maggiore della natura, che è la morte, e raddoppiano il dolore di chi sta
morendo facendogli credere che esisterà ancora. LIBRO VII .188-190
Essere dio è per un mortale, aiutare un mortale: ecco la via verso la gloria
eterna. LIBRO II .18

Anna B · Carla Bignami, 1933-2022 · Chiese in Como città · COMO città · Conosco Como? · GENIUS LOCI · Luogo sacro · Tajana Tino

Conosco Como? Un luogo: il convento MADONNA della MORONERA, nel borgo di San Martino. Da una stampa non datata donatami da A. e C. B.

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Non trovo informazioni storiche su questo luogo e così ho chiesto informazioni alle mie reti amicali.

E ricevo notizie  utili e preziose per meglio conoscere Como.

note documentali su questo luogo:

 

  1. in base ad un ricordo biografico di F. A. (e risalente ai primi anni ’40) era in Via Zezio, alle spalle dell’attuale Residenza della Presentazione

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  1. L. N e Magda
sentita Magda ed ingrandita l’ immagine ciò che mi era sembrata un absidiola è in realtà un edicola della Madonna.
Ha riconosciuto gli edifici del Convento di S.Bonaventura dei Cappuccini di via Zezio ancora esistente fino alla fine degli anni 60  e quindi visti da lei quando era piccola.
Inoltre digitando Madonna della Moronera Como sul web appare la Gazzetta di Milano del 1829 con un riferimento catastale che potrebbe essere verificato con le mappe catastali in Archivio:
5 Prato,campo a ceppate moroni e bosco castanile da taglio, denominati il Prato del Pellegrino e campo della Moronera ,
il tutto condotto e goduto in casa , a riserva della foglia moroni che viene goduta dal suddetto Rossini.
Detti pezzi trovansi nella mappa suddetta ai seguenti : etc etc.

Anna B · Seta e industria tessile comasca · Storia e Economia

mappa cognitiva (provvisoria e migliorabile) delle “reti” per la produzione del TESSUTO TESSILE, negli anni ’60, ’70, ’80, sulla base di una conversazione con una persona che vi ha lavorato per 42 anni, appunti del 18 dicembre 2019

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