Balbianello · Bellagio · Chicco (1939) e Luigina (1943) · Colonno · Isola Comacina · la Lenta · Ossuccio · Varenna

in gita sulla LENTA: Colonno (la Bouganvillea); Isola Comacina; Campanile di Ossuccio; Punta Balbianello; Varenna (Villa Monastero); Bellagio, Nesso, 28 luglio 2017. Grazie a C. e L.

Vicini di casa

vissuti simili a Coatesa: Louis C.K. e il vicino di casa


chi è Louis C.K.

Nel 2006 si sente abbastanza maturo e tenta la svolta con la serie tv Lucky Louie, per HBO, ma fallisce: viene cancellata dopo una sola stagione. A quel punto chiede ai dirigenti di poter fare uno speciale di un’ora e tira fuori Shameless (Il primo di una serie di speciali il cui l’ultimo è Oh My God, 2013). Inizia a venire fuori un C.K. incazzato, cinico ma al contempo emotivo, vivo e coraggioso; uno che ha capito così bene la vita e le persone che può permettersi di accantonare tutto ciò che ha fatto fino a quel momento e ricominciare. Ci riesce. Anni dopo, nel 2010, capisce che la fortuna non c’entra nulla con lui e ottiene un suo show che chiama semplicemente LOUIE. Tutti ne parlano. Soprattutto perché riesce a ottenere quasi il totale controllo su ogni fase produttiva (Il successo per C.K. è baciare zero culi, come è scritto in un ottima monografia su Rolling Stone; o come gli dice sua figlia: «Così non dovrai perdere tempo a spiegare ad altri quello che vuoi fare»).

Nel 2014 Louis C.K. è un quarantaseienne felice con due figlie che quando saranno abbastanza grandi forse rideranno di come il padre le ha descritte, e con una carriera di successo. Di recente C.K. era da Lettermane ha raccontato una delle storielle che si preparano per promuovere un prodotto e far bella figura. Dice che stava viaggiando in aereo e si avvicina una donna con due figli e un marito dallo sguardo triste che la segue. Questa tizia tiene un bambino in braccio con cui urta la gente sul volo e gli si avvicina: deve sedersi proprio al suo fianco. Quindi gli dice: «Senti, ecco cosa succederà: tu devi sederti in mezzo e io a lato perché ho un bambino». Lui è sceso dall’aereo. Aveva delle cose da fare e le ha rimandate per colpa di quella orribile donna. Ha semplicemente pensato che non avesse nessuna voglia di discutere. Il che potrebbe essere una metafora di resa a quelle persone che ci rovinano la vita.

E allora è per questo che C.K. ci ha messo tanto a venir fuori. Non solo perché c’è stata una crisi dei club, non solo perché a New York forse non aveva abbastanza amici importanti, non solo perché il rumore di fondo lo aveva offuscato e ci sono troppe mezze calze che fanno quello che fa lui, ma peggio, e ci hanno impedito di notarlo prima, non solo perché non esisteva YouTube e il download torrent: ma perché lui si arrende. Si era adagiato a quella vita tardo bohémien tra locali in cui non parlava al pubblico ma faceva uno show. Poi è diventato padre ed è diventato uomo: ha tirato fuori tutta la rabbia e la frustrazione e ne ha fatto il miglior repertorio.

da http://www.minimaetmoralia.it/wp/louis-ck/

Chicco (1939) e Luigina (1943) · la Lenta

GRAZIE a Chicco e Luigina, domenica 23 febbraio 2014

lenta

L aggiù

A ppare 

L EI:

E legante,

N obile,

T eneramente

A mata

Acrostico di Luciana

Qui la storia della Lenta, narrata da Chicco nella Baia di Piona il 22 agosto  2011

Acrostici di Luciana · baia di coatesa · Chicco (1939) e Luigina (1943) · la Lenta

Appare la LENTA, 25 aprile 2013

lenta

L aggiù

A ppare 

L EI:

E legante,

N obile,

T eneramente

A mata

Acrostico di Luciana

Qui la storia della Lenta, narrata da Chicco nella Baia di Piona il 22 agosto  2011

PERSONE e DESTINI · Sala Comacina · Vicini di casa

antropologia dell’odio sul Lario: “qui in paese, ormai, sono tutti schierati contro di me, incattiviti, decisi a cacciarmi. Ho subito minacce, atti vandalici. Ora ho paura”; “Se fossero state prese le doverose precauzioni da parte del padrone, un presupposto che nulla ha a che vedere con l’amore per gli animali, la piccola Ilend sarebbe ancora viva”

capisco molto quest’uomo

spesso ho subito e patito la malevolenza che gli abitanti di questi luoghi sanno (in certi casi) esprimere: lettere anonime minatorie, parole di odio, malevolenza, giudizi pesanti alle spalle …

Uno ho anche dovuto denunciarlo ai carabinieri: “lei non sa cosa gli succederà” mi aveva detto.

Faccio i miei auguri all’uomo che ha salvato un cane dalla camorra napoletana.

P.F.

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Sala Comacina. Parla il padrone del cane:

Ma qui in paese, ormai, sono tutti schierati contro di me, incattiviti, decisi a cacciarmi. Ho subito minacce,  atti vandalici. Ora ho paura che qualcuno mi avveleni i cani, che io cresco come figli.

Parla il padrone del cane killer «Mi dispiace, tutti contro di me» – Homepage – La Provincia di Como – Notizie di Como e Provincia

per completezza informativa, qui sotto c’è la testimonianza della signora che ha subìto un dolore inaspettato:

scrive Liza Maria B., la padroncina di Ilend, morta a seguito delle gravi ferite inferte da Betty, l’esemplare di pastore tedesco di proprietà di Simone P.
Con una lettera auspica che l’episodio non rimanga circoscritto a un semplice scambio di parole, ma assuma valenza nella regolamentazione dei rapporti tra uomo e animali domestici.
«Non ho mai sostenuto, né pensato che il signor P. non abbia a riservare amore nei confronti degli animali – scrive Liza – ma il padrone di un cane, come un genitore, ha precise responsabilità e deve comportarsi di conseguenza ogni qual volta esce di casa con i cani al seguito. Escludo che in paese ci siano complotti nei suoi confronti, il risentimento delle persone è solo dovuto al fatto che il cane ha dei problemi e si dovrebbe riservare la dovuta attenzione.
«Non sto a descrivere il dolore che ho provato nel portare la cagnolina dal veterinario – continua la lettera – nell’attendere il responso del tentativo di operazione e nel procedere alla successiva cremazione. Per questo e non per altro non ho risposto ai messaggi che mi sono stati inviati tramite telefonino dal proprietario del cane aggressore.
«Tengo però a precisare – continua la proprietaria della cagnolina – che la zona dove è avvenuto l’episodio è molto frequentata dalla gente del paese in quanto si trova poco a monte del borgo, un luogo dove ci sono case e cascine, animali e persone. Non adatta per far correre animali riconosciuti pericolosi senza museruola.
«Se fossero state prese le doverose precauzioni da parte del padrone, un presupposto che nulla ha a che vedere con l’amore per gli animali, la piccola Ilend sarebbe ancora viva. Spero che quanto accaduto valga a evitare qualcosa di ben più grave». (da La Provincia del 6/4/13)