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Categoria: Monizza Gerardo
Como e il viaggio dei Re Magi – di Gerardo Monizza – NodoLibri – Storia, mito e leggenda
Un ramo del Lago – Gerardo Monizza racconta Favole di lago e di monti – NodoLibri – Un ramo del lago – YouTube
CANI FABIO, MONIZZA GERARDO, iCOMOGRAFIE. 365 storie per immagini da Como, Lario e Brianza, NodoLibri, 2018, p. 400
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La BOTTEGA NUOVA, di testa e di mano, Un piccolo saggio di GERARDO MONIZZA pubblicato in occasione della Festa del Legno di Cantù, NodoLibri edizioni – collana Calepini, Como 2016
Caro Gerardo
ieri ho letto il tuo libretto che mi è davvero piaciuto moltissimo.
E’ scritto bene (e questo è nel tuo stile) ma è anche un interessante saggio di sociologia economica.
Hai selezionato alcuni passaggi cruciali (l’idea, lo spazio, l’identità, il progetto, la materia, gli strumenti, il mercato) facendo capire cosa era il lavoro artigianale di bottega. Quello che gli “apprendisti” imparavano per imitazione.
Il mondo delle merci è sempre quello (domanda e offerta) ma la qualità del lavoro manuale applicata direttamente agli oggetti un po’ si è perduta. Di certo il mondo umano è molto più capace di accedere ai variegatissimi cataloghi che elencano prodotti che ci servono.
Ma non c’è più quella sequenza di luoghi e gesti che era la “bottega”, con il bancone, l’artigiano con il grembiale, ed il laboratorio del retrobottega.
Però tu concludi con una visione ottimista (“pessimismo della ragione e ottimismo della volontà” come diceva Gramsci, citando Romain Rolland):
I giovani disertano i controlli, le occasioni di riflessione, i progetti teorici. Però FANNO e si lanciano in mille nuove esperienze … sono giovani artigiani vivaci che nessuno riuscirà a bloccare e che stanno cercando un senso nuovo a un mestiere antico.
Insomma: c’è sempre futuro anche a partire da un presente problematico
Paolo Ferrario
in treno, da ritorno da Milano, il 22 ottobre 2016
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Sorgente: Newsletter NodoLibri 11/10
Gerardo Monizza ricorda ALFREDO VANOTTI
MEMORIA DUOMO (NodoLibri, 1993) Video suite in dodici parti, scritta da Fabio Cani e Gerardo Monizza (realizzazione e regia Paolo Lipari)
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![]() MEMORIA DUOMO (NodoLibri, 1993) Nella storia della città di Como, il Duomo appare quale centro fisico e simbolico: somma della storia religiosa, della vita civile, delle passioni e dell’arte comacina. Un capolavoro che si può guardare con occhi sempre nuovi.
Questo video, che avvicina immagini e musica, esplora la Cattedrale comasca, presentandone prospettive sconosciute e cogliendone le atmosfere più suggestive.
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Philppe DAVERIO. QUEL CHE NON (SI) SA DI EXPO di Gerardo Monizza, 11 febbraio 2015
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DAVERIO. QUEL CHE NON (SI) SA DI EXPO di Gerardo Monizza RISPOSTA ALLE CRITICHE DI PHILIPPE DAVERIO VERSO IL TERRITORIO COMASCO: “NON SAPETE PROMUOVERVI!”
La critica è sempre costruttiva anche quando è inutile. Non è un paradosso bensì una constatazione che deriva dalla lettura di alcune dichiarazioni di Philippe Daverio. L’illustre critico non risparmia nulla; neanche le parole.
Sostiene infatti che il territorio comasco stia avviandosi all’Expo in modo disordinato, senza preparazione, privo di progettualità. Dichiarazione non solo imprecisa, ma anche falsa, dunque maligna, sicuramente poco fruttuosa.
L’illustre Critico evidentemente non s’è informato. E s’è lasciato sfuggire un minuto di silenzio: per riflettere ovviamente e per magari cercar di ricordare la complessità di un territorio “baciato dalla bellezza e favorito dall’arte” (parole Sue). Non bellezza tutta grande o immensa, ma certo interessante (parole nostre).
Il Critico coglie nel barile del catalogo artistico comense solo due momenti: il fin troppo celebrato Razionalismo e il consueto – per Lui – sant’Abbondio. Dell’uno ignorando l’impegno di MAARC (Museo Virtuale Astrattismo Architettura Razionalista Como), di Archivio Cattaneo, dell’Ordine degli Architetti e dell’altro andando a dire cose davvero stravaganti (come quella dei due campanili uno del vescovo e uno delle monache… ed era un monastero maschile).
Cosa non sa l’Ineffabile Critico: che il territorio >>>
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ottimo, gerardo. ci sono quelli che lavorano (esiste anche il LAVORO CULTURALE) e quelli che criticano. c’è qualcosa che non funziona nella critica dei “critici”: forse il LAVORO CULTURALE
6 gennaio 2015, alle ore 16, presso l’Hotel Borgo Antico di Como (via Borgovico 47), Associazione Amici dei Musei, Università Popolare e NodoLibri invitano all’incontro “Incantati dalla Stella. Viaggio immaginario e storico dei Re Magi dall’Oriente all’Europa”
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![]() Il giorno dell’Epifania presentazione di ”Como e il viaggio dei Re Magi” Martedì 6 gennaio 2015, alle ore 16, presso l’Hotel Borgo Antico di Como (via Borgovico 47),
Associazione Amici dei Musei, Università Popolare e NodoLibri invitano all’incontro “Incantati dalla Stella. Viaggio immaginario e storico dei Re Magi dall’Oriente all’Europa“,
presentazione del libro Como e il viaggio dei Re Magi (edito da NodoLibri), con gli interventi di Gerardo Monizza (“Re Magi. Andata e ritorno”) e Fabio Cani (“Re Magi. A Milano e Como?”).
In San Fedele a Como vi sono quattro affreschi seicenteschi: Sposalizio della Vergine, Natività, Adorazione dei pastori. Nell’Adorazione dei Magi la scena è occupata dai Magi e dal loro seguito. Maria, Giuseppe e il bambino stanno in una casa in costruzione. Dietro c’è un ragazzo che spinge il braccio verso un buco, nella parete di fondo. Perché il ragazzo sta compiendo quel gesto? Intorno a queste immagini si ricostruisce il lungo viaggio dei Re Magi, dall’Oriente a Betlemme, ma anche (forse) a Milano, Como e Colonia. Un’occasione per indagare antichi racconti e miti.
Ringraziamo per la gentile ospitalità l’Hotel Borgo Antico.
Info:
0313380150 e 345136761
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Gerardo Monizza Nove giorni alla Notte Tradizioni natalizie e verbi irregolari , NodoLibri
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Gerardo Monizza
Tradizioni natalizie e verbi irregolari Il Natale è una sanguisuga: asciuga le economie e le energie di intere famiglie. Pero è bello. Quasi necessario. Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo. In duemila anni s’è molto trasformato e, da evento pastorale, è arrivato al supermercato; dal buio della notte (santa?) all’esagerazione dell’illuminotecnica; dalla povertà (o meglio: dall’essenzialità) allo spreco. Come tutti i riti di passaggio (le lancette del tempo girano inesorabili, ma ripassano sul quadrante) anche il Natale è una festa che coinvolge tutta una comunità che attende non si sa bene cosa… Questo è il senso di Nove giorni alla Notte: nove storie più una (o nove pensieri, come più vi piace) che raccontano perché bisogna Illuminare, poi Spegnere, che siam nati per Sprecare, ma che dobbiamoAttendere, che ci tocca Regalare, che non possiamo non Augurare, che qualcuno deve Cucinare e altri Preparare, che bisogna Riunire e infine – purtroppo – Smontare. Nove storie più una da leggere senza fretta, da aprire con curiosità, come un calendario dell’Avvento, ma che dura di meno. Nove immagini più una, declinate all’infinito, per riflettere sulla festività più amata e detestata dell’anno. Un libro che dura solo dieci giorni |
Appunti Video su: Gli AFFRESCHI DI SANT’ABBONDIO a Como: – Cronaca illustrata del dramma (Gerardo Monizza); – Storia della basilica e degli affreschi (Fabio Cani), dal sito della Nodolibri
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![]() Resoconto filmato Resoconto video, a cura del professor Paolo Ferrario, del pomeriggio di giovedì 11 dicembre presso l’Università dell’Insubria e la Basilica di Sant’Abbondio (via Regina):
– Cronaca illustrata del dramma (Gerardo Monizza);– Storia della basilica e degli affreschi (Fabio Cani). |
GLI AFFRESCHI DI SANT’ABBONDIO: Gerardo Monizza: cronaca illustrata del dramma; Fabio Cani: storia della basilica e degli affreschi, Università dell’Insubria e Basilica di Sant’Abbondio, Como, 11 dicembre 2014
GLI AFFRESCHI DI SANT’ABBONDIO
Università dell’Insubria e Basilica di Sant’Abbondio, via Regina, ore 17.30
Gli Amici dei Musei organizzano, in collaborazione con la basilica di Sant’Abbondio, l’Università dell’Insubria e l’Università popolare di Como, un appuntamento dedicato agli affreschi di Sant’Abbondio a Como: Cronaca per immagini. Gli affreschi di Sant’Abbondio a Como. Gerardo Monizza: cronaca illustrata del dramma; Fabio Cani: storia della basilica e degli affreschi.
Gli affreschi del presbiterio, nella Basilica di Sant’Abbondio, costituiscono uno dei cicli pittorici più integri del primo Trecento in Lombardia: furono realizzati da un artista anonimo. Il programma iconografico inizia nell’arco trionfale affrescato con la rappresentazione dell’Annunciazione e figure di santi, nel sottarco. La volta della prima campata (recentemente restaurata) reca tracce di un cielo stellato e di quattro troni con i Dottori della Chiesa. Nell’arco che precede il catino absidale vi è un Cristo benedicente affiancato da due Arcangeli e, racchiusi in otto tondi, figure di Patriarchi, Profeti e altri santi. Il catino absidale presenta una raffigurazione della Deesis (Cristo benedicente tra la Madonna e Giovanni Battista) con ai lati San Pietro e San Paolo. Nell’abside, divisa in cinque parti verticali, sono affrescati venti episodi della vita di Gesù (Natività di Gesù, Predicazione, Passione). Nella fascia inferiore vi sono figure di Apostoli. L’insieme si connota per un linguaggio che unisce il ritmo del racconto con l’attenzione ai dettagli degli abbigliamenti offrendo uno spaccato della vita e dei costumi del tempo. Numerose immagini sulle lesene e sulle semicolonne, che separano gli episodi della vita di Gesù, rendono alquanto complessa l’interpretazione del programma decorativo. Ignoto è l’autore del ciclo di affreschi; è convenzionalmente chiamato “Maestro di Sant’Abbondio”. La critica colloca la realizzazione del ciclo tra il 1330 e il 1340 durante l’episcopato del vescovo francescano Leone Lambertenghi, committente dell’opera.
Andando là dalla Via Regina: