le condizioni climatiche così diverse rispetto alla norma stagionale storica di Como hanno iniziato a modificare il paesaggio. Intanto il caldo intenso, la concentrazione di ozono sopra la soglia di attenzione ancora ieri, l’irraggiamento classificato a livello massimo della scala di Arpa, ha bruciato la vegetazione più delicata e quella su fondo roccioso. I giardini a lago sono una distesa color fieno, le foglie delle piante sono ingiallite, la Pedemontana sembra passare in mezzo alla steppa.
E poi c’è il lago. È così basso che lungo le sponde spuntano spiaggette di sassi e sabbia, ma soprattutto il caldo peggiorando la qualità delle acque e ha contribuito al ritorno del Lario in uno stato di eutrofia, vale a dire di bassa ossigenazione, che rischia di modificare anche la composizione della fauna ittica a danno delle specie autoctone.
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