E’ possibile affermare che coltivare un giardino sia assimilabile a un viaggio nella psiche con effetti salutari sulla nostra qualità di vita?
Certo che l’immagine di un cancello dischiuso su un giardino quale metafora dell’inizio di una pratica psicologica è quanto mai suggestiva e seducente.
Lo psicanalista Gustav Jung affermava che la forma e la struttura di ogni giardino rappresentano simbolicamente la possibilità di delimitare le emozioni umane che affollano la vita interiore.
In effetti, che cosa c’è di meglio dell’incontro fra natura e immaginazione per riuscire a intrecciare lo spazio fuori di noi con quello interno?
A ben pensarci, in ogni memoria individuale abita un giardino – poco importa se di proprietà o semplicemente incontrato nel mondo magico delle fiabe – ed è proprio quel ricordo unito al sogno di riprodurlo che sempre ci insegue.
Là dove c’è una dimora, se l’ambiente lo consente, è facile che una siepe, un cancello, una palizzata facciano da contenitore di un piccolo pezzo di terra …. segue
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sacrosante parole!
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