E alla fine ci siamo arrivati. Sei sedute di Consiglio al termine di un percorso iniziato dalla precedente Giunta nel 2006, da noi ereditato e riattivato a settembre lo scorso anno, ma alla fine abbiamo approvato il Piano di Governo del Territorio. Con 19 voti favorevoli, 9 contrari e 1 astenuto il PGT è realtà.
E’ uno strumento perfetto? No. E’ perfettibile? Sì. A settembre ripartiamo con la revisione del Piano dei Servizi, il documento che attesta la sostenibilità delle scelte del Piano. Soltanto dopo sarà la volta di una possibile variante.
Perché, come spiegherò il prossimo 19 giugno al convegno organizzato dall’Ordine degli Architetti sul tema della Rigenerazione Urbana (link), l’elemento più significativo del passaggio dal Piano Regolatore al Piano di Governo del Territorio è quello secondo cui il luogo delle invarianti non è più il documento strutturale (Piano delle Regole o Documento di Piano), ma quello progettuale (il Piano dei Servizi), e che le invarianti a livello progettuale non sono più gli standard edilizi (altezze, volumetrie, funzioni) ma i processi di valutazione.
Ci spostiamo cioè dai contenuti ai processi. Da cosa accade al come accade. Nel nostro caso l’invariante sono i processi di sostenibilità e tutela ambientale. Il resto segue.
Il PGT è uno strumento complesso, ancora tutto da valutare. Per questo abbiamo creato un Ufficio di Piano permanente, cui è stato affidato il compito del monitoraggio continuo della attuazione del Piano, elemento fondamentale delle scelte future. Non ringrazierò mai abbastanza gli uffici per l’incredibile lavoro che hanno fatto in questi mesi, mettendo a disposizione dei consiglieri tutta la loro esperienza e passione per rendere le cose più facili e comprensibili. Per questo, quando qualcuno afferma di non avere ancora capito qual’è il disegno della città di questa amministrazione, tendo a irrigidirmi. Ma poi, come mi è capitato un giorno a un esame con uno studente che, non proprio preparatissimo, aveva avuto il coraggio di chiedermi di spiegargli una questione che non aveva afferrato a lezione, sono pronto a tutto. Anche a spiegare tutto da capo.
Perché l’importante è la crescita, non il giudizio. Grazie a tutti.

All’1.39 il consiglio comunale ha approvato definitivamente il Piano di governo del territorio, dopo una lunga maratona di sedute (ben otto quelle dedicate al tema). Diciannove i voti favorevoli (i consiglieri di maggioranza con la sola eccezione di Mario Molteni di lista per Como), un astenuto (il leghista Diego Peverelli) e 9 contrari (il resto dell’opposizione e Mario Molteni). Discussione lunga, ma niente polemiche. Approvati anche alcuni ordini del giorno delle minoranze. In estrema sintesi il piano prevede la possibilità di nuove costruzioni solo su aree dismesse e su zone già edificate. La parola d’ordine della giunta è infatti il non consumo di nuovo suolo.
L’approvazione è arrivata rispettando il termine del 16 giugno, che avrebbe di fatto annullato tutto quanto fatto finora e riportato in vigore il vecchio Prg della giunta Botta.

