BATTELLI e Corriere

il battello PLINIO: Da fantasma inabissato nel Lago di Mezzola a base d’appoggio per i piroscafi storici: il progetto di “Navi Lariane”

altTesori comaschi – Da fantasma inabissato nel Lago di Mezzola a base d’appoggio per i piroscafi storici: il progetto di “Navi Lariane”
Sono già 5mila i visitatori che hanno ammirato il “Patria”, il piroscafo del 1927 di proprietà di Villa Saporiti ancorato di fronte a Villa Olmo. Un suo parente stretto, il “Plinio”, del 1902, giace invece a 45 metri di profondità a Verceia, sul Lago di Mezzola. Affondò dopo un temporale nel 2010 – era ancorato da tempo di fronte al Ristorante “La Barcaccia”, ridotto a un puro involucro di metallo senza motori né arredi – e ora è un bene culturale paragonabile ai resti di una torre

medievale diroccata. Eppure, nell’anno della crisi più nera dal dopoguerra, c’è ancora chi spera di recuperarlo come bene culturale e pure di valorizzarlo con una funzione pratica.

È l’associazione “Navi Lariane”, che ha collaborato alla tutela storica e al recupero filologico del Patria, e che crede fortemente nel fantasma di Verceia diventato nel frattempo anche protagonista del romanzo storico di Giovanni Galli L’ultima corsa del Plinio (pp. 189, 18 euro) edito da Lariologo, in cui l’epopea della navigazione sul Lario rivive tra personaggi di fantasia e documenti storici. Tra i battelli più belli ed eleganti del Lago di Como, il Plinio è lungo 51 metri. Nel 2009, lo Stato tramite la Soprintendenza di Milano, proprio su sollecitazione di “Navi Lariane”, aveva vincolato il natante come bene storico. Proprio questo vincolo è lo strumento grazie al quale l’associazione, fa sapere il presidente, l’ingegner Massimo Gozzi, «sta cercando con la Soprintendenza di sbloccare la situazione proprietaria». Una sorta di “adozione” finalizzata a una miglior tutela del bene «che – spiega Gozzi – aprirebbe di fatto la possibilità di recuperarlo». Per ora il Plinio a Verceia è preda solo di sub esperti, come documentano vari filmati di immersioni sul relitto diffusi su YouTube

tutto l’articolo qui  «Recuperiamo il Plinio».

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