Piazza Cavour

GIUSEPPE PONTIGGIA, Como è anche piazza Cavour, sulla riva del lago, con i suoi caffè e i suoi tavolini all’aperto, immensa distesa ai miei occhi di bambino, davanti alle tende che si gonfiavano come vele. Il selciato è stato costruito sopra il porto, di cui si avverte anche la presenza invisibile, 1990, da www.larici.it

Como è anche piazza Cavour, sulla riva del lago, con i suoi caffè e i suoi tavolini all’aperto, immensa distesa ai miei occhi di bambino, davanti alle tende che si gonfiavano come vele. Il selciato è stato costruito sopra il porto, di cui si avverte anche la presenza invisibile. Da una parte infatti si allarga la piazza, bellissima e ariosa, ma dall’altra i gradini scendono fino all’acqua e i battelli, pronti a salpare, contribuiscono a creare una vivificante atmosfera, di leggerezza e di euforia.
Ogni tanto la piazza si allagava. Uso l’imperfetto non perché oggi il fenomeno non si ripeta, ma perché ha preso la denominazione di «acqua alta», che è così diventata, nei mezzi di informazione, quasi tributaria di quella di Venezia, la regina dell’acqua alta, per di più con cicli periodici; mentre bisogna restituire al lago non solo l’origine del verbo ad-lagare, ma anche la sua straripante, imprevedibile esuberanza: come attesta la rana, scolpita nel Quattrocento sulla Cattedrale, a ricordo, secondo alcuni, di un innalzamento memorabile del lago, quasi una sollevazione.

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