«La mia famiglia è di Erba – precisa lo scrittore – ed io sono nato a Como nel 1934. Mio padre era funzionario del Banco Ambrosiano, ma morì giovane. Così, appena terminata la guerra, ci trasferimmo prima a Santa Margherita Ligure, poi a Varese, infine, nel 1948, a Milano. Del bambino che ero ricordo le corse a piedi nudi, i giochi nell’orto, le bombe che devastarono Erba, causando quarantaquattro morti, mentre noi eravamo in campagna per la vendemmia. E poi mi sembra ancora di sentire l’odore degli zoccoli dei cavalli quando venivano ferrati».Che Giuseppe Pontiggia fosse destinato a scrivere libri non era difficile immaginarlo.