Sembra proprio che questo fine vacanze-rientro in città avvenga nel segno del sole bollente e della siccità. Non solo in Italia, come dimostrano le foto dell’ormai riarso granaio d’America, il Midwest, e di altre zone agricole.
Il problema non sarà solo economico, per l’aumento dei costi alimentari. La presenza o assenza dell’acqua, infatti, ha degli effetti psichici molto precisi. Ce lo ricorda ilsimbolo dell’“acqua della vita” con l’immagine della fontepresente in tutte le culture.
Senza acqua, ci racconta questo simbolo universale, la vita, bisognosa di acqua sia per gli umani che per gli altriesseri viventi (piante e animali), diventa difficile, faticosa.
Nei periodi più caldi aumentano, per esempio, i vari malesseri psichici, come se la personalità facesse più fatica a mantenere una posizione stabile ed equilibrata. Servirebbe ombra e fresco, per mitigare gli attacchi dell’astro bollente; ma, appunto, se vi è siccità è difficile trovare alberi e frescura.
La cultura della Grecia classica, che descriveva perfettamente le diverse situazioni psicologiche e clinicheattraverso i miti, ne raccontava uno che illustra proprio leorigini di siccità e glaciazioni, e ne suggerisce la cura.
Il mito racconta che Elio, il sole …..
Dimenticarsi o cancellare l’ombra, la zona non illuminata dal sole, dalla coscienza, pretendere insomma di saperetutto, e di condurre il sole (la coscienza) dove ci pare, è da sempre fonte di sciagure. Tra le quali la siccità.
Un occhio alle notizie, ma anche al termometro ed allechiamate al pronto soccorso (oltre che alle Borse dove si fanno i prezzi dei cereali), confermerebbe che l’uomo, nel suo continuo e illuminato progresso, si è dimenticato di qualcosa. Abbagliato dal successo, ha smesso di guardareall’ombra, al proprio lato oscuro. Che, per vanità, esproporzione tra le proprie forze e ambizioni, sta disseccando la terra.
leggi tutto l’articolo qui: Psicologia dei tempi di siccità, Claudio Risé.