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spiega Mancuso, «una pianta è molto più sensibile di un animale, cioè capace di sentire il mondo intorno a sè e percepire tutto ciò che proviene dall’ambiente, in maniera molto sofisticata proprio perchè non può scappare quando qualcosa va male o cambia nell’ambiente: quindi l’unica possibilità di sopravvivenza è quella di percepire i cambiamenti ambientali in una maniera più sensibile rispetto agli animali e si sono evolute per questo».
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«Solitamente – afferma Mancuso – si pensa che le piante siano organismi semplici, mentre in realtà sono sofisticati, complessi, evoluti ma differenti dagli animali. Spesso non lo capiamo perché siamo portati ad avere sentimenti e comprensione verso tutto ciò che ci assomiglia. Un animale ci può piacere, spaventare ma sicuramente non ci lascia indifferente. Verso le piante invece non abbiamo sentimenti positivi o negativi; le ignoriamo e non ci accorgiamo che hanno un tipo di intelligenza diversa dalla nostra».
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