Di cosa può essere sintomo il dolore al petto?
È quello che richiama alla malattia coronarica, e quindi all’angina pectoris e all’infarto. Bisogna appurare se tale sintomo sia dovuto ad un restringimento delle coronarie (le arterie che portano il sangue al cuore e nutrono il muscolo cardiaco), per cui la parte di muscolo cardiaco nutrito da quella coronaria soffre e si avverte il dolore. Per angina si intende un dolore toracico che dura pochi minuti, si risolve prima che le cellule cardiache muoiano e il muscolo cardiaco rimane integro. Se il sangue invece non scorre più perché la coronaria si chiude completamente si ha l’infarto, che vuol dire morte di alcune cellule cardiache, a causa della carenza di ossigeno troppo prolungata.
Le caratteristiche del dolore al petto
Si avverte oppressione o costrizione al petto, localizzata dietro lo sterno (retrosternale) o alla sinistra del petto. In genere il dolore cardiaco non aumenta con l’atto respiratorio, con i movimenti del torace o premendo con le dita: tali caratteristiche escludono generalmente che si tratti del cuore. Raramente è un dolore lancinante, forte o violento, spesso è identificato come un fastidio, più vago e mal definito, che dura qualche minuto. Non colpisce un punto preciso del torace, può irradiarsi al collo oppure al braccio sinistro, colpendo anche solo alcune dita della mano con formicolio.
I disturbi cui può essere associato
Può essere associato ad altri disturbi, cosiddetti neurovegetativi, come nausea, vomito, sudorazione, sensazione di angoscia. Purtroppo non ci sono regole precise; talvolta il paziente presenta dei dolori che nascono da punti diversi, il mal di stomaco per esempio.
Altra caratteristica a cui prestare attenzione è che i dolori anginosi spesso cominciano a verificarsi durante sforzo fisico, perché il cuore ha bisogno di più ossigeno per pompare più velocemente.
Anche il freddo e gli stress emotivi (per spaventi, arrabbiature, dolori) sono situazioni a rischio.