8-10 maggio a cura di Gabriella D’Ina
CON GLI OCCHI CHIUSI
FEDERIGO TOZZI E LA SUA CAPACITÀ VISIONARIA: I BOSCHI, LE NUVOLE, LE CAMPAGNE COME MIRAGGI IN UN DESERTO
Federigo Tozzi scrittore senese (1883-1920) si colloca con almeno due opere Con gli occhi chiusi (1919) e Ricordi di un impiegato (1920) tra i maestri europei del Novecento. Per primo Pirandello ha segnalato lo sguardo dell’autore come “sguardo dal di dentro”del mondo rappresentato. Una veduta bassa o rasoterra sulle cose. Veduta che porta sempre in primo piano particolari isolati dal fondo. Ed è un’ottica che consente allo sguardo di soffermarsi su tutto ciò che è infimo, insignificante, brulicante: la foglia secca, il ramo caduto, le formiche, la mosca e perfino “un filo d’erba che si crolli percosso da un insetto” (L.Pirandello). “L’ottica rasoterra”, sono parole di Gianni Celati che ha studiato e scritto sull’autore, “parifica tutto quello che incontra, dando un uguale peso emotivo a cose, persone o animali. Ma non è un azzeramento di tutto, come avverrà in altre forme di scrittura moderna, bensì un lavoro attivo della visione per dare importanza a ogni cosa.”
FINALITA’
Il seminario si pone la finalità di scoprire o riscoprire, attraverso gli scritti di Tozzi, quello sguardo interno sulle cose, l’attenzione all’ambiente naturale e a se stessi , la messa fuoco di ciò che sia piccolo, inerme, dentro e fuori di noi. Tozzi è un visionario: nei suoi testi c’è sempre un’emozione che si volge ugualmente ai fenomeni naturali, alle sensazioni corporee, ai pensieri e ai comportamenti. Un’emozione che può rivolgersi a qualsiasi aspetto e “abbracciare anche le cose che sembrano meno suscettibili di essere scritte” (F. Tozzi in un articolo del 1918 su San Bernardino da Siena, suo maestro di scrittura).
A supportare questa ricerca verranno proposte anche immagini d’arte, di pittura in particolare, coeve o immediatamente successive a Tozzi. I silenzi, ad esempio di Casorati o di Lalla Romano, che facciano emergere la naturalità delle cose.
METODO
Per ciò che concerne il laboratorio autobiografico, verrà proposta e commentata una scelta di frasi specifiche dai testi di Tozzi, tali da indurre la riflessione e la scrittura. Es.: “ […] ed egli poteva vedere quel che non avevano visto i suoi occhi. Egli ora vedeva da dentro le cose, e non da fuori”. Con la stessa finalità verranno mostrate immagini attinenti al tema dello sguardo dal di dentro.
La docente
Gabriella D’Ina,già Direttore editoriale ed editor, è attualmente docente al Master in editoria IULM. E’ Counsellor con indirizzo rogersiano, conduce Gruppi di lettura e opera nel campo letterario.
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