sulle persone e il terremoto del centro Italia
da una poetessa di lago che preferisce rimanere anonima:
Sindaco senza paese
“Come si sente?”
le telecamere inseguono
tra cumuli di pietre scomposte
sulla faglia di Montereale
pietre squadrate
dai nonni dei nonni
un anziano guarda
la morte che macera
il tradimento dei tronchi
e del grembo
“Come si sente?”
sono morti bambini
sopravvivere è un pensiero carnefice
eppure il caso
venature d’aria
un giovane è portato verso l’ambulanza
gli occhi luccicano sopra le macerie
un accenno di sorriso e di pianto
è vivo
un respiro senza incanto
ma è un respiro
un germoglio sotto la cenere
regalato al giorno
“Come si sente?”
la vita, la sorte, la catastrofe, lo stupore, la solitudine
la solitudine e
per un caso fortuito e fortunato una ciocca di capelli e due dita
stremato, ma c’è da fare
spaventato, ma non c’è scelta
la notte sarà fredda e senza sogni,
la email che mi ha inviato:
una cosa piccola e fragile, banale … ma è oggi e l’oggi si dice sempre male
se vuoi usarla non firmarla assolutamente, l’oggi è dei morti e dei sopravvissuti
è quasi vergognoso guardarli… quelle telecamere che li inseguono, quei giornalisti che chiedono ” come si sente?”… crollo su crollo