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Una scossa forte, fortissima. Magnitudo 4.4. Il sisma si è verificato intorno alle 21.12 in Svizzera, sul lago di Zurigo. Immediata la rifrazione del terremoto è stata avvertita anche nel comasco. Decine le segnalazioni arrivate in redazione da quasi tutti i quartieri della città, da Cernobbio, Appiano Gentile, Lora, Lipomo, Moltrasio, Cantù, Senna Comasco, Albavilla, Merone e Valle d’Intelvi (tanto per citare le prime indicazioni arrivate ma evidentemente tutto il territorio è stato colpito). Il contraccolpo è stato molto forte dunque: analoghe segnalazioni anche nel bergamasco, nel milanese e in altre zone lombarde.
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Sorgente: Terremoto a Zurigo, avvertito nitidamente anche nel comasco. Decine di segnalazioni – Espansione TV
EMANUELE SEVERINO:
i viventi sono anche i minerali. I minerali, nel seno della terra, crescono e maturano così come crescono i vegetali sulla superficie della terra. Quando i greci dicono oi ontes, indicano anche l’intero mondo minerale. E viventi sono persino i morti
La nostra Azienda si occupa della lavorazione della Pietra Moltrasina.
Questa particolare pietra è tipica del lago di Como e delle zone circostanti.
La cava si trova a Faggeto Lario, sulla strada che da Como porta a Bellagio. Ad oggi siamo l’unica cava ancora attiva nel territorio.
Avvalendoci di personale altamente specializzato e supportati da macchinari specifici possiamo offrire un prodotto di altissima qualità. Infatti ci occupiamo personalmente dell’estrazione, della lavorazione e della finitura del prodotto. Realizzando un prodotto finito di altissima qualità.
mùro / ˈmuro/
[lat. mūru(m), di orig. indeur. ☼ av. 1292]
s. m. (pl. mùri, m. nei sign. 1, 2, 3, 4, 5, mùra, f. nel sign. 8)
1 costruzione le cui dimensioni longitudinali e di altezza prevalgono in genere sullo spessore; è realizzato mediante sovrapposizione di elementi come mattoni, pietre naturali e squadrate, con o senza leganti: muro bianco, pulito, intonacato; puntellare il muro; attaccare un quadro al muro | muro di sassi, a secco, senza calce | muro maestro, il principale di un edificio, che va dalle fondamenta al tetto | muro divisorio, che separa case o appartamenti contigui | muro di tramezzo, muro sottile, muriccio | muro cieco, privo di vani | muro a tenuta, con intonaco di cemento idraulico | muro d’accompagnamento, che completa le fronti dei ponti raccordandoli col corpo stradale | muro di testa, quello posto in corrispondenza di ciascun lato dei ponti ad arco in muratura, di cui sorregge il coronamento | muro d’ala, muro d’accompagnamento costruito sul prolungamento della spalla del manufatto, che tronca le scarpate del terreno secondo piani verticali normali alle fronti del ponte | muro d’ambito, ciascuno dei muri perimetrali della scala | muro d’anima, muro interno di sostegno della scala | muro di risvolto, tratto di muro parallelo alla fronte del manufatto stradale, che inizia alla fine del muro d’ala |muro di spina, in alcuni tipi di costruzioni a pianta rettangolare, quello, posto lungo un asse centrale, che serve da sostegno alle strutture orizzontali e alle coperture | Muro del pianto, a Gerusalemme, muraglia formata da resti di mura risalenti, secondo la leggenda, al tempio di Salomone, dove è tradizione che si rechino a pregare gli Ebrei | Muro di Berlino, quello fatto costruire nel 1961 dal governo della Repubblica Democratica Tedesca che, fino al 1989, ha diviso la zona orientale della città, posta sotto il suo controllo, da quella occidentale controllata invece dalla Repubblica Federale Tedesca | a muro, detto di oggetti inseriti o incassati in un muro: armadio a muro | batterie da muro, bocche da fuoco poste dietro parapetti di muro, destinate alla difesa di opere fortificate e di costa | palla a muro, V. pallamuro | mettere qlcu.al muro, fucilarlo | parlare al muro, (fig.) a chi non vuole ascoltare | battere la testa nel muro, (fig.) in segno di rabbiosa disperazione | è come urtare contro il muro, (fig.) di persona che non si lascia convincere o situazione difficile da risolvere | (fig.) muro contro muro, in contrapposizione frontale, netta e irriducibile | mettere qlcu. con le spalle al muro, (fig.) costringerlo a fare o dire qlco.; costringerlo a tener fede ai propri impegni | (lett.) mettere, puntare i piedi al muro, (fig.) impuntarsi in un proposito | (fig.) i muri parlano, c’è sempre pericolo che qlcu. riferisca un segreto | (fig.) qui anche i muri hanno orecchie, c’è sempre qlcu.che ascolta
2 (est.) ciò che per densità, compattezza, altezza o altri elementi caratteristici può ricordare un muro: un muro di nebbia; un muro d’acqua si abbatté sul villaggio
3 (est.) riparo, difesa (anche fig.): un muro di ghiaccio li proteggeva dal vento; un muro d’orgoglio nasconde la sua timidezza
4 (fig.) barriera, ostacolo: un muro d’odio, d’incomprensione | (fig.) muro di gomma, atteggiamento di distaccata indifferenza e di assoluto disinteresse, tale da scoraggiare qualsiasi iniziativa o richiesta | muro del suono, resistenza dell’aria, che aumenta molto sensibilmente quando un aereo raggiunge o supera la velocità del suono
5 (sport) nella pallavolo, azione difensiva attuata da uno, due o tre giocatori affiancati che si oppongono saltando con le braccia tese in alto alla schiacciata degli avversari, talvolta andando a punto direttamente sulla respinta; (est.) l’insieme dei giocatori che effettuano tale azione | fare muro, (est.) difendere qlcu. o qlco. facendo barriera; (fig.) opporsi decisamente e in modo compatto a qlco.: i sindacati fanno muro contro le proposte del governo | nell’equitazione, tipo di ostacolo usato nei concorsi ippici costituito da leggeri mattoni di legno sovrapposti | nello sci, tratto di pista in notevole pendenza | nel ciclismo, salita molto ripida
6 (mar.) †ciascuna delle parti esterne rotonde di dritta e sinistra della prua
7 (geol.) letto di uno strato di roccia | muro di faglia, parete inferiore di una faglia inclinata
8 (al pl.) insieme di opere murarie, spec. quelle che cingono un agglomerato urbano: mura merlate, turrite; assalire, scalzare, demolire le mura; prima, seconda cerchia di mura;edificare entro, fuori le mura | chiudersi fra quattro mura, (fig.) condurre una vita eccessivamente ritirata
|| (lett.) murèllo, dim. | murétto, dim. (V.) | muricciòlo, muricciuòlo, dim. (V.)
La parola è tratta da:
lo Zingarelli 2014
Vocabolario della lingua italiana
di Nicola Zingarelli
Zanichelli editore
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Il territorio nessese venne reso coltivabile grazie alla diffusione dei terrazzamenti, anche oggi caratteristici del paesaggio della zona e che nella documentazione medioevale venivano indicati come campi situati “uno sopra l’altro” (“unum super aliud”)
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La legna sta bruciando. Dapprima appaiono i suoi contorni nella luce del fuoco; poi essi scompaiono e appare l’incandescenza delle braci; a sua volta, poi, questa incandescenza scompare e appare la cenere.
La legna spenta, la legna accesa, le braci, la cenere e il vento che la disperde si sono avvicendati nel cerchio luminoso dell’apparire. Al subentrare di ognuno di questi eventi, il precedente esce dall’apparire. Il cerchio dell’apparire non attesta che la legna si trasforma in cenere: appunto perché non attesta che la legna si annienta come legna. Per “trasformarsi”, o “diventare” cenere è infatti necessario che la legna si annienti come legna. Ma se l’annientamento della legna non appare, non può apparire nemmeno il suo “diventare” cenere.
All’interno di quel cerchio, la cenere non è la sorte toccata alla legna; essa non grida, ma tace la sorte della legna. In quel cerchio, la legna non diventa cenere, così come gli uomini non diventano polvere: la cenere è il successore della legna; la polvere dell’uomo. Ma l’annientamento di ciò che muore non appare.
da:
disegno di Nanà Dalla Porta in:
GALIMBERTI UMBERTO, MERLINI IRENE, PETRUCCELLI MARIA LUISA, PERCHÉ? 100
Laboratorio introduttivo all’Ecologia narrativa
A cura di Duccio Demetrio e Ludovica Danieli
Con la partecipazione di: Gianni Marucelli, Raffaele Milani, Arrigo Anzani, Gilberto Bettinelli, Giorgio Macario, Rossano Ghignoni, Giancarlo Cammerini, Graziella Picchi, Elena Pugliese, Maria Grazia Mammuccini, Franco Talozzi, Gianfranco Giorni, Speranza Maggini, Leonardo Lotti
Coordinatore culturale Renato Li Vigni
Tutor Carmen Ferrari
Per iscriversi compilare il modulo on.line
Finalità
Il laboratorio si prefigge di sensibilizzare i partecipanti alle pratiche, alle esperienze, ai valori nei quali la proposta culturale dell’Ecologia narrativa si riconosce. Questi spaziano dai temi concernenti il rapporto con la terra in riferimento alle manifestazioni del pensiero (mitico, religioso, filosofico, scientifico), alle attenzioni per come le donne e gli uomini l’abbiano raccontata e raccontino. Con le parole, i gesti, le opere, il corpo, le immagini, le arti, la letteratura anche autobiografica e poetica; e, inoltre, attraverso le tecniche e le tecnologie che, pur trasformandola, non l’abbiano offesa e deturpata: ricorrendo a modalità di coltivazione e uso del territorio rispettose della natura. In ogni racconto individuale o collettivo, in ogni memoria personale, il legame con la terra, nelle sue più diverse manifestazioni, si esprime e scandisce rispetto alle diverse stagioni dell’esistenza. Al lavoro, al tempo del riposo, della contemplazione, della ricerca della bellezza, del silenzio, di un diverso modo di condividere quanto la terra ci insegna, dona e offre. Tali incontri e momenti costituiscono una fonte inesauribile per la narrazione diaristica, autobiografica, filosofica e poetica.
La coscienza e l’educazione ecologica dovrebbero pertanto sempre prendere le mosse dal racconto e dalla scrittura di sé: dedicandosi alla ricostruzione di come ciascuno di noi, dall’infanzia al presente, si sia rapportato e si rapporti ai momenti nei quali più intenso, più concreto, più ricco di stimoli emotivi e cognitivi, si sia rivelato tale incontro: rispetto anche al cibo, al contatto fisico con la flora e la fauna, al paesaggio.
Spesso le parole necessarie e appropriate per raccontare le sensazioni che la terra suscita o suscitò in noi ci mancano, si rivelano inadeguate.
Spesso non sappiamo ascoltare e cogliere quanto la terra ci stia dicendo e vorrebbe insegnarci.
Spesso ci troviamo incapaci tanto di leggerne i segni premonitori, quanto di scoprire tra le righe delle sue narrazioni quale dovrebbe essere il nostro posto e quale senso affidarle, nel mentre possiamo ritrovare il nostro.
Il laboratorio introduttivo proposto, si configura contrassegnato pertanto da un’offerta culturale pluridisciplinare – del tutto propedeutica – poiché infiniti sono i linguaggi con i quali ci è dato dire, scrivere, leggere la terra; così come molteplici sono i codici con i quali essa comunica e si presenta a noi. Esso vuole offrire un primo incontro con saperi e pratiche di parola, scrittura, movimento, concettualizzazione, condivisione finalizzate a porci in grado di apprendere a:
La proposta si rivolge di conseguenza a tutti coloro che si riconoscano nei principi e nelle finalità delineate e desiderino arricchire, anche a livello professionale (perché insegnanti, educatori ambientali, giardinieri e agricoltori amatoriali e non, appassionati di filosofia, poesia, letteratura, pittura…) le proprie conoscenze in merito all’incontro con la terra: in quanto molteplicità di luoghi, appuntamenti, contatti che, grazie ai poteri della narrazione, possano essere meglio rispettati, inclusi nelle nostre vite, resi maggiormente parte di noi.
Giovedì 13 giugno
h 15,00 Presentazione di Duccio Demetrio, Maria Grazia Mammuccini, Gianni Marucelli
h 16,30 Pausa caffè
h 17,00 19,30 Laboratorio di scrittura autobiografica con Duccio Demetrio e Ludovica Danieli “La terra nei miei racconti: ieri e oggi”
h 21,30 Camminata e scritture notturne
Venerdì 14 giugno
h 9,00 Continuazione laboratorio con Duccio Demetrio e Ludovica Danieli “La terra mi ha raccontato e mi racconta”
h. 15,00 Elena Pugliese “Quando anche gli orti hanno una storia”
h 17,00 Pausa caffè
h. 17,30 Raffaele Milani “Cosa ci racconta un paesaggio”
h 21,30 Presentazione di Aboca Erbe
Sabato 15 giugno
h 9,00 Arrigo Anzani “Sacro e profano: il racconto e la contemplazione della terra”
h 11,00 Graziella Picchi “Gli insetti nostri amici. Come proteggerli per assicurare la nostra sopravvivenza”
h 14,30 Escursione in Valtiberina, Valsovara, Monti Rognosi (tre gruppi) a cura rispettivamente di Giorgio Macario, Gilberto Bettinelli, Gianni Marucelli e Rossano Ghignoni.
Incontri lungo il sentiero con: Franco Talozzi e Gianfranco Giorni (all’acqua viola), Leonardo Lotti (a Ca’ Faggio), Speranza Maggini (sulla via di Ponte alla Piera)
h. 20,30 Arrivo a Ca’ Faggio e cena vegetariana
Domenica 16 giugno
h 9,00 Ludovica Danieli “Intorno all’albero” In ascolto di alcuni miti e scritture personali
h 11,00 Giancarlo Cammerini “Le due facce della narrazione ecologia: natura selvaggia/mondo contadino”
h 12,30 Conclusioni e appuntamenti
da Il Seminario | Raccontare la terra – la terra si racconta.