Politeama

Politeama: Teatro popolare del Novecento, di Fabio Cani, novembre 2014

Il dibattito intorno alla necessità di realizzare anche a Como un Politeama, da intendersi come “teatro popolare”, prese vita nel corso del 1908 all’interno della Società dei Palchettisti proprietari del Teatro Sociale, allora alle prese con una profonda crisi di risorse e di prospettive, per la quale sembrava una soluzione quella di rinnovare le strutture per fare spettacolo con l’obiettivo di ampliare il pubblico.

tutta la scheda di Fabio Cani qui:

Politeama: Teatro popolare del Novecento.

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Politeama in rovina

«Se continua a essere ignorato si può trasformare in una “Ticosa 2″». Davide Fent, presidente della Società del Politeama Srl, lancia l’allarme per il destino dello storico cineteatro, dal 2000 di proprietà comunale per l’81,6%, e contestualmente un appello: «Mettiamo attorno al tavole tutte le forze imprenditoriali e culturali della città, dall’Unione Industriali alla Camera di Commercio, per salvare quello che a mio avviso è un patrimonio non solo comasco, ma dell’umanità».
Ieri mattina lo stesso Fent ha effettuato un sopralluogo assieme ad altri componenti della Società Politeama, di nomina comunale, e all’assessore al Patrimonio Marcello Iantorno. 
Quando si mette piede in sala, il fascino delle decorazioni liberty e della copertura apribile progettata dal celebre architetto Federico Frigerio ancora prevale sul degrado, che comunque avanza a passi da gigante. Ma avventurandosi nel retropalco e salendo nelle stanze ai piani superiori, fino a sbucare sul tetto, sembra di essere in un film horror. 
I camerini e le stanze (in tutto 11 camere e 3 appartamenti) che hanno ospitato tanti celebri protagonisti della musica, del teatro e dell’operetta (da Duke Ellington ad Adriano Celentano, da Pirandello a Macario) hanno persiane ridotte a scheletri, materassi rovesciati, abiti di scena che coprono i pavimenti da chissà quanto tempo. 

Qua e là fanno capolino bottiglie di vini e liquori pregiati degli anni Sessanta, ancora chiuse. Ma si notano anche passaggi più recenti, di senzatetto alla disperata ricerca di un rifugio. Lo rivela un wc intasato da un giornale ingiallito e anche il pessimo odore che si sente nell’appartamento all’ultimo piano in cui visse Alfredo Gaffuri, fino al giorno in cui passò a miglior vita lasciando in eredità il “suo” cineteatro a tutti noi.

da Politeama in rovina Appello per l’ex teatro – Cronaca – La Provincia di Como – Notizie di Como e Provincia.