La mafia vista come la normalità del male. Lui faceva una vita normale: cominciava a strangolare al mattino, andava a pranzare e poi continuava a strangolare al pomeriggio. Lei si uccide perchè il fratello si era “pentito”. Sullo sfondo la distruzione nell’acido di un ragazzo. Come se fosse ovvio fare così
Palermo, 1995. Tra i banchi del mercato, due ragazzi sono colpiti alle spalle da sicari ‘mafiosi’. Uno muore, l’altro sopravvive ma è questione di ore. Un commissario cupo e introverso indaga. A casa lo aspetta la consorte, una donna inconsolabile per il rapimento di un bambino avvenuto due anni prima e per non averne uno suo da stringere. In cortile un collega si accende un’altra sigaretta e rimane in attesa di sapere dove condurlo. Con l’aiuto dei suoi uomini, ferma e preleva un giovane geometra che sospetta prossimo ai ragazzi uccisi. Ma è evidente che il ragazzo non sa nulla…
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