…. La bellezza del podere di Nesso e della vicina sorgente, a cui rimane ancora oggi inalterato il soprannome di Fonte delle Muse. Certamente bisogna che le fonti Castalia ed Aganippe cedano di fronte a questa, poiché neanche le muse sarebbero capaci di trovare altrove una bevanda più fresca dell’acqua di Nesso. Infatti la fonte delle Muse ha in sè tanta freschezza che se si immerge nella sorgente per rinfrescarla acqua contenuta in un vetro, la bottiglia non resiste più di un quarto d’ora e lo stesso succede alle altre bevande, che. spaccando il vaso con un forte scoppio, fanno cambiar colore alla sorgente: come io stesso ho osservato facendone esperienza nel porto di Nesso, dove la fonte si getta nel lago. Il giureconsulto … cerca di adattare a diversi usi le acque di questa sorgente e quelle delle vicinanze e rimugina e ripensa che esse servano e a grotte adattate a conservare i vini e a mulini e a filatoi e per far ciò ha iniziato vasti lavori: queste opere supereranno, se l’iniziativa avrà successo, la cartiera dei Caproni (,259). Questa, ammirevole per una cascata di acqua bianchissima, offre al navigante un bellissimo spettacolo. Anche questo è un freschissimo torrentello, e sopra di esso ponti di pietra uniscono le due frazioni. Le zone in basso, tra soffi di brezza sono spruzzate da un continuo pulviscolo di gocce polverizzate che si spandono qua e là.
Estratto da:
Anton Gioseffo della Torre di Rezzonico (1709-1785), Il Lario, 1735/1737,
ripubblicato in Como e il suo lago nella descrizione di Benedetto Giovio e di Anton Gioseffo della Torre, a cura di Matteo Gianoncelli, versione italiana e note estratte dalla antologia “Larius”. New Press 1978, p. 239