Dalle auree Lezioni del professor Cristianini è passato un anno.
Un altro anno.
Tempus fugit.
Si ritorna a lavorare con le braccia e con la testa, perchè non esistono buone pratiche senza buone teorie.
“La terra è bassa” e deve essere preparata alle sue benefiche funzioni:
Al suono di:
No Blue Thing di Ray Lynch, 1989
Connessioni:
“Noi oggi tendiamo a dimenticare che l’anima non è solo dentro di noi, ma anche fuori di noi. E quando siamo in un giardino, che si tratti di un giardino asiatico o di un giardino alla francese o di qualunque altro tipo di giardino,si manifesta qualcosa dell’”anima mundi”. L’Anima del Mondo si rende visibile e, anzi, si mette in mostra.”
da: James Hillman, Conversazione con Silvia Ronchey, Il piacere di pensare, Rizzoli, 2001
“Non direbbe piuttosto che l’anima mundi si mostra nella natura, in tutta la natura? Perché scegliere il giardino come esempio della visibilità dell’anima?
Perché il giardino è una metafora della nostra psiche – spiega Hillman -, con questo delicato e sapiente intreccio di selvatico e di controllato, di spontaneo e di modellato. Perché la sua ricchezza e complessità, data dall’intreccio dei sentieri, dall’alternarsi di prati fioriti e alberi verdeggianti, dalla vitalità di cespugli colorati, rispecchia la nostra natura interiore.
Ciò che accade nel giardino, nell’arco delle stagioni, accade anche nella psiche:
La caduta delle foglie, la paralisi della vita durante l’inverno, lo schiudersi dei germogli, il movimento dell’acqua tra le rocce. Sono tutte esperienze che anche l’individuo fa, solo che le esprime con i concetti complessi della psicologia, mentre il giardino le esprime con il linguaggio della natura.”
Il giardino diventa così quella che Jung chiamava la “psiche oggettiva”. Con i suoi punti più luminosi e quelli più nascosti, i suoi aspetti più curati e quelli magari trascurati, i suoi punti di forza, da cui attingere energia nei momenti di maggior vulnerabilità, e con i suoi limiti, quelle parti di sé su cui ancora è necessario lavorare per raggiungere una maggior armonia, un equilibrio tra tutti gli elementi del giardino. Sì, perché l’anima, come il giardino, “va fatta”, nel senso che va coltivata.
Richiede attenzione. Richiede bellezza, richiede apprendimento, conclude il discorso Hillman.