Estate

Latinorum: Perspicito tecum tacitus quid quisque loquatur

 

Caro Gabriele De Ritis
ho bisogno di una tua glossa.
Ogni estate scegliamo per la casa/orto/giardino una frase di ispirazione che copiamo su una lavagna esposta all’esterno.
Come tutte le citazioni ha un valore energetico
.
Per l’estate 2007 era:

Si hortum 
in biblioteca habes 
deerit nihil

Quest’anno la scelta è andata verso qualche operazione di silenzio, quale medicina omeopatica in mezzo a tanto gridare:

Perspicito
tecum tacitus
quid quisque
loquatur


Il fatto è che sul Dizionario delle sentenze latine e greche a cura di Renzo Tosi, Rizzoli Bur editore (p. 71) la trascrizione è:

Perspicito
cuncta tacitus
quid quisque loquatur

Disticha Catonis (4.20)

La domanda è:
quale delle due è la glossa giusta?

Amalteo ringrazia

Dopo nutriente conversazione la versione sia:

2 pensieri riguardo “Latinorum: Perspicito tecum tacitus quid quisque loquatur

  1. Pietra

    Pietra
    che permane al tempo
    rotolante da scarpata
    in un letto di fiume
    fino al mare
    oltre oceano
    sei parola
    spirito rinato
    dal dolore e dall’amore
    dall’eterno conflitto
    tempo-eternità
    Amami come io ti amo
    e diverrai aria amore
    pensiero parola
    Spirito consapevole

    Grazia Apisa Gloria ,Genova.25.05.2009

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    1. grazie per gli arricchimenti ed amplificazioni di questo post che ho resuscitato, mentre lentamente recuperando le vecchie annotazioni dal mio primo blog, che si è estinto per obsolescenza di splinder. ciao e buone ore

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