La sponda ‘interna’ del lago di Como risente, a differenza di quella ‘esterna’, di un’orografia più tormentata: i monti si tuffano a picco nel lago e in molti punti la strada ha dovuto essere scavata a viva forza nella roccia. In certe zone, gli abitati sono abbarbicati precariamente ai pendii, in altre mancano del tutto. L’itinerario (30.5 km) lungo questa sponda, dal fascino più rude ma altrettanto coinvolgente, ha come asse la statale 583.
Bellagio
Raggiungibile da Cadenabbia in aliscafo o in motonave (10 min.), la cittadina (m 229, ab. 2969) sorge nel punto in cui convergono le due sponde ‘interne’ del lago, nel vertice del cosiddetto «triangolo lariano». Abitata già in epoca preistorica, insediamento romano, poi borgo fortificato medievale, infine luogo di villeggiatura, è oggi stazione turistica di rinomanza mondiale. In un contesto ambientale incantevole ai piedi di un dosso boscoso, vanta un centro storico che ha conservato quasi intatta la fitta struttura medievale e una corona di eccelse ville nobiliari. All’interno del nucleo abitato sorge la basilica di S. Giacomo, del XII secolo, trasformata però in epoca barocca e, più pesantemente, da restauri d’inizio ‘900. A lato di S. Giacomo sopravvive una bella torre che faceva parte delle antiche fortificazioni.
Fuori dell’abitato, in cima al dosso alberato che costituisce la punta di Bellagio, sorge villa Serbelloni. In epoca medievale vi s’innalzava un castello (demolito nel Trecento da Galeazzo II Visconti) di cui restano alcune tracce. L’attuale edificio, eretto nel XVIII secolo dai Serbelloni, venne trasformato in albergo nel 1870. Lo cinge un vasto parco, che occupa parte del promontorio e offre belle vedute sui due rami del lago. Nella parte meridionale dell’abitato sorge villa Melzi, palazzo neoclassico, preceduto da una scenografica scalinata di azalee, progettato all’inizio dell’Ottocento da G. Albertolli per Francesco Melzi d’Eril. L’interno conserva gran parte dell’arredo d’epoca, con stanze di raffinato gusto neoclassico. Accanto alla villa, sorgono un piccolo museo, con reperti archeologici e affreschi, e un’elegante cappella, sempre su disegno dell’Albertolli. Imponenti sono i giardini, divisi in settori ben distinti e ornati da statue antiche e piante esotiche.
Nesso
Strutturato su varie borgate intorno allo sbocco a lago dei torrenti Tof e Nosè (bello l’orrido, arricchito da una cascata, formato dall’incontro, in prossimità del lago, dei due torrenti), Nesso (m 300, ab. 1399) è il principale insediamento su questa sponda del lago. I due nuclei di Coatesa e di Riva del Castello (che prende il nome dalla fortificazione distrutta nel Cinquecento, di cui restano alcuni ruderi) sono uniti da un antico ponte (forse romano) e creano un ambiente urbano di notevole interesse. Da Nesso una strada panoramica sale (2 km) a Vico m 350, con la bella chiesa romanica di S. Maria (XII-XIV sec), ricca di affreschi trecenteschi e cinquecenteschi, e da qui, in 8 km, attraverso vari abitati alpestri, a Pian del Tivano m 980, tradizionale meta turistica e punto di partenza per escursioni sui monti.
Careno m 250 è un piccolo e gradevole abitato, tipicamente lacustre, con case addossate e separate da stretti passaggi. Vi sono incastonate la parrocchiale dell’Assunta (con affreschi seicenteschi) e la chiesa romanica di S. Martino (XII sec). Da qui, risalendo il monte (c. 20 min. a piedi) si può visitare la grotta Masera, un vasto antro che racchiude un laghetto sotterraneo.
In parte sgranata lungo la statale, in parte ‘arrampicata’ sul pendio, Pognana Lario (m 307, ab. 854) mantiene il vecchio andamento a gradonate. Sull’abitato domina la chiesa romanica di S. Rocco (XII sec), con affreschi dell’epoca.
Torno
L’antico borgo (m 225, ab. 1146), benchè devastato dagli spagnoli nel 1522, conserva tuttora l’impianto medievale, organizzato su due distinti nuclei abitati coi ripide, caratteristiche viuzze. Il primo s raccoglie intorno alla parrocchiale d S. Tecla, ancora di forme gotiche nono stante sia in buona parte opera quattrocentesca. Il secondo si avvolge intorno alla trecentesca chiesa di S. Giovanni che vanta un bel campanile romanico e un elegante portale rinascimentale. La maggiore attrazione del paese è la Villa Pliniana, appartata in riva al lago (1.1 km dall’abitato, c. 25 min. a piedi) Nessun Plinio vi abitò mai: l’edificio celebratissimo in epoca romantica e frequentato da Foscolo, Rossini, Stendhal fu costruito nel XVI secolo da Pellegrine Tibaldi per Giovanni Anguissola, governatore di Como; ma poiché ambedue menzionarono la fonte che sgorga da monte accanto alla villa e che, oltre a Plinio, anche Leonardo descrisse nei suoi appunti, il nome le rimase.
tratto da: Touring Club Italiano, I laghi della Lombardia, 1997
