L’essenza del paesaggio nelle opere di Giorgio Morandi
di Rino Tacchella
Ha dipinto soprattutto paesaggi, nel periodo compreso tra le due guerre, e in queste opere dalla struttura compositiva di graduale semplificazione formale, è possibile riconoscere la lezione di Paul Cezanne.
I colori impiegati sono i colori dell’Appennino colto in tutte le ore del giorno o in tutte le fasi stagionali, tra le brume, gli umori e le nebbie che ovattano e rendono irreali le visioni, tra i bagliori accecanti delle giornate di sole pieno in cui evidenti e forti sono i contrasti tra le luci e le ombre.
In questo modo dava sfogo al suo credo artistico, esternato esplicitamente in una delle poche interviste rilasciate: “Ritengo che esprimere la natura, cioè il mondo visibile, sia la cosa che maggiormente m’interessa”.
E questo è ciò che si evince dalla selezione di opere del percorso espositivo, in cui Morandi ha interpretato e poeticamente riprodotto a modo suo la natura e il paese diGrizzana dove era solito trascorrere i mesi caldi.
Il percorso espositivo, curato da Maria Cristina Bandera, evidenzia l’evoluzione espressiva dell’artista e dimostra la sua fedeltà al paesaggio e l’elevata qualità della sua pittura che secondo lo studioso Roberto Longhiottiene proprio in questo genere “il culmine […] forse il più alto da lui raggiunto”.
La mostra resterà aperta al pubblico fino al 16 Gennaio 2011 con i seguenti orari: feriali 15 – 19, sabato e festivi 10 – 19, lunedì chiuso.
FONDAZIONE FERRERO, Strada di Mezzo, 44 – Alba (CN).
Ingresso gratuito
21/10/2010
