i cartelli che annunciano la ripartenza della funivia Pigra-Argegno, chiusa il 20 maggio 2010 per disposizione del ministero dei trasporti. Una decisione , quella governativa di mettere i sigilli all’impianto, che si aspettava dopo che, terminate le deroghe, i lavori di messa in sicurezza, dopo quarant’anni di ininterrotta attività ,non potevano essere più rimandati. A mobilitarsi per la riattivazione dell’impianto e la richiesta dei finanziamenti sono stati in tanti e di ogni colore politico . Ma le potreste più vibranti sono arrivate direttamente dalla gente di Pigra che si è mobilitata compatta già prima della preannunciata chiusura.
Sono scesi in piazza gli anziani, mamme con bambini, gli esercenti e le associazioni. La minaccia dei cittadini è stata determinata e convincente: «Se non ci date i soldi per far ripartire la funivia non andremo a votare».
Uno slogan che ha fatto il giro dei palazzi e degli enti fino ad arrivare al Pirellone portato dal consigliere provinciale Mario Pozzi e dai consiglieri regionali Luca Gaffuri e Gianluca Rinaldin. Dopo vari incontri istituzionali la cordata ha avuto il sugello con una accordo di programma firmato negli uffici dell’amministrazione provinciale.
Impensabile che un piccolo comune come Pigra avrebbe potuto accollarsi più di un milione di euro per un progetto di ammodernamento su cui per alcuni anni hanno pesato come un macigno le direttive del ministero che ha sancito una sola proroga entro i limiti temporali fissati dalla legge: il decreto ministeriale del 2 gennaio 1985 che non ha consentito ulteriori differimenti. Il 20 maggio del 2008 i tecnici del ministero dei trasporti Giovanni Lanati e Cramela Caramia, sulla scorta anche della relazione tecnica redatta dall’ingegner Teodoro Berera, direttore di esercizio dell’impianto, avevano espresso parere favorevole al differimento previa indicazione degli interventi che si sarebbero dovuto eseguire improrogabilmente entro il 21 Maggio del 2010. Interventi che per varie ragioni, mancanze o carenze di inziative non sono stati eseguiti per tempo.
Oltre alla messa in sicurezza generale, con la sostituzione di funi, tiranti, congegni ed apparecchiature alle due stazioni di partenza e arrivo, la funivia è stata dotata di cabine più capienti. Sono stati eseguiti anche i lavori di messa a norma dei servizi igienici e di entrata ed uscita delle stazione. La maggior parte dei finanziamenti sono giunti dalla Regione che ha messo sul piatto un contributo pari all’80% per cento dell’opera e poi la provincia con il 15% per cento. Al resto hanno pensato i Comuni, la comunità montana ed alcuni enti privati e pubblici che hanno dato una mano per raggiungere la somma occorrente per la gara d’appaltoPigra: giovedì riapre la funivia con Argegno – Cronaca – La Provincia di Como.
