LA MALATTIA DI ALZHEIMER: VICINO A CHI CURA
Istituto Carducci, viale Cavallotti 7, ore 18, ingresso libero
Ciclo di incontri collettivi per i familiari di malati di Alzheimer.
Prende il via un ciclo di 10 incontri (per dieci mercoledi consecutivi) rivolti ai familiari che sono impegnati nella cura di un loro caro affetto da demenza e che dimostrano interesse a partecipare a un gruppo di mutuo-aiuto.
L’iniziativa è ormai appuntamento annuale consueto, a cura del Centro donatori del tempo onlus.
Tutte le ricerche condotte sulle famiglie che si prendono cura di un malato di demenza rilevano come l’assistenza prestata dal familiare “care-giver” al proprio parente malato generi alto stress, sofferenza psicologica e senso di abbandono.
La proposta di partecipare a un gruppo di mutuo-aiuto ha sempre dimostrato un ruolo strategico per favorire il processo del “far fronte” al disagio incontrato dal familiare nella gestione assistenziale del proprio caro.
Nel gruppo, il familiare “care-giver” (che si prende cura) trova un giusto spazio di contenimento per esprimere i propri sentimenti e per ottenere , nell’interazione con gli altri familiari che condividono la sua stessa esperienza, informazioni, consigli e sostegno utili a sviluppare idonee capacità di relazione e comportamento per affrontare i momenti di crisi legati all’aggravamento della malattia.
Il programma prevede una cadenza settimanale con orario dalle 18 alle 19.30 circa (orario già proposto con successo in passato per facilitare la partecipazione dei familiari che lavorano).
I temi trattati riguarderanno gli aspetti comunicativi e relazionali da adottare nella coppia malato / familiare – curante e si avvaleranno, oltre che della figura della psicologa, responsabile del ciclo, la dottoressa Luciana Quaia,
anche dell’intervento condotto dal neurologo Simone Vidale (responsabile dell’Uva – Unità valutativa Alzheimer – di Neurologia dell’ospedale Sant’Anna),
del geriatra Alessandro Antonelli (responsabile dell’Uva di Geriatria dell’osp edale Sant’Anna)
e dell’educatrice Beatrice Ricci (referente del progetto Domiciliamo: sostegno alla domiciliarità per malati di Alzheimer e per le loro famigliedella cooperativa sociale Progetto sociale di Cantù).
Sarà proposto anche un incontro con la proiezione di un video, molto esemplificativo della malattia di Alzheimer, cui seguirà la discussione condotta dalla dottoressa Quaia.
La partecipazione al ciclo è gratuita.
Il programma con la specifica delle date d’intervento di ogni relatore sarà consegnato a tutti gli iscritti in occasione di questo primo incontro.
Informazioni allo 031/27.02.31, e-mail:donatorideltempocomo@gmail.com
Luciana Quaia, Intime erranze
Il familiare curante, l’Alzheimer, la resilienza autobiografica
Accade nella vita che improvvisamente il destino presenti eventi inattesi, obbligando a riprogettare l’esistenza e a trovare nuovi punti di equilibrio. La resilienza insegna che con adeguati supporti è possibile resistere, affrontare le situazioni più gravi e trasformare le crisi in occasione di crescita, dando l’opportunità di affermare che anche una malattia come la demenza può rendere più forte il familiare impegnato nella cura del proprio congiunto.Nel testo si considera un approccio fondato sulla scrittura autobiografica perché il racconto delle proprie memorie non solo favorisce il pensiero introspettivo e la cura di sé, ma salva il passato, aiuta a trovare uno spazio di tregua nel presente che opprime e incoraggia la scoperta delle potenzialità interiori necessarie a gestire le sfide del futuro.
Mitologia, poesia, letteratura, cinema integrano la narrazione della storia personale che inizia all’interno di un gruppo di reciproco aiuto, il cui sviluppo è da vent’anni promosso e sostenuto dall’associazione di volontariato Donatori del Tempo, vero tutore di resilienza nella comunità locale.
Edito con il Centro Donatori del Tempo di Como, il volume continua il percorso dedicato alla malattia di Alzheimer, che comprende già i volumi Corale, Mnemosine e Arteterapia e Alzheimer.
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