Lo avevo previsto fin dall’inizio della coalizione del sindaco Lucini: i primi a mandare in crisi la giunta saranno loro.
Loro: la sinistra “antagonista”, estremista, testimoniale.
Quelli della cultura bertinottiana che ha aperto la strada maestra al berluscunismo nel 1998, facendo fallire il primo governo Prodi
Sel (sinistra estremista lapidante): “Va rimosso”. Dai gulag alla rimozione: c’è qualche progresso. (notizia tratta da: http://rassegnastampa.comune.como.it/archivio/2013/08_agosto/29/02%20-%20polemica%20per%20i%20nuovi%20posti%20blu%20e%20sosta%20pi%C3%B9%20cara.pdf)
Paolo Ferrario
30 agosto 2013
Il centrosinistra che governa il capoluogo lariano è alle prese con la sua prima crisi politica. Crisi autentica, concreta. E a nulla valgono le massicce dosi d’acqua fredda che il pompiere Mario Lucini tenta di spargere sui focolai innescati dalla vicenda Ztl e posti blu.
La bufera sollevata dalla decisione di aumentare le tariffe dei parcheggi in alcune strade fuori le mura non accenna a placarsi.
Tutt’altro. Se è vero che ieri pomeriggio, raggiunto al telefono a Monaco di Baviera dove trascorre alcuni giorni di ferie, l’assessore Bruno Magatti si è espresso come mai finora. «Non sono d’accordo per nulla sulle ultime scelte – ha detto il titolare di Ambiente e Sanità – questa volta io dissento».
E il dissenso, che nel linguaggio della sinistra ha un significato molto preciso, viene chiosato da Magatti con una frase in tutto simile a una carica di dinamite piazzata sotto il tavolo della giunta di Palazzo Cernezzi:
da Sulla giunta spirano venti di crisi. Magatti: «Capire chi governa in città».
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