La bellezza di una città di provincia occorre una particolare civiltà per scoprirla, uno sgrossamento dell’animo, tanto facile, nei primi anni, a turbarsi dinanzi al grandioso, al movimentato, all’esotico”
Un pensiero riguardo “Provincialismo (1963), di Sergio Marzorati, in COMO cultura turismo commercio industria n. 3, 1985, pag 82-83”
Ciao,
sono riuscito a leggere Sergio Marzorati solo oggi: quanto di più vero,
anche se per me è stato ed è un percorso inverso.
Io, milanese, con nonno di Como, mai conosciuto perché morto giovane,
che rileva la casa “in campagna” della famiglia di sua moglie (mia
nonna) a pochi chilometri da Verbania, con vista sul lago Maggiore.
Sono sempre stato affascinato da questo lago, così come da Como ed il
suo lago, perché per me diversi dalla routine “cittadina” e simbolo di
un’alternativa concreta alla frenesia milanese.
Oggi, lavorando due giorni alla settimana in ospedale a Piancavallo
(sede “storica” dell’Istituto Auxologico Italiano), con vista dall’alto
sul lago Maggiore, apprezzo maggiormente sia il provincialismo che la
vita metropolitana.
Grazie! Aggiornami sempre con le tue.
Un caro saluto a te ed a Luciana.
Ciao,
sono riuscito a leggere Sergio Marzorati solo oggi: quanto di più vero,
anche se per me è stato ed è un percorso inverso.
Io, milanese, con nonno di Como, mai conosciuto perché morto giovane,
che rileva la casa “in campagna” della famiglia di sua moglie (mia
nonna) a pochi chilometri da Verbania, con vista sul lago Maggiore.
Sono sempre stato affascinato da questo lago, così come da Como ed il
suo lago, perché per me diversi dalla routine “cittadina” e simbolo di
un’alternativa concreta alla frenesia milanese.
Oggi, lavorando due giorni alla settimana in ospedale a Piancavallo
(sede “storica” dell’Istituto Auxologico Italiano), con vista dall’alto
sul lago Maggiore, apprezzo maggiormente sia il provincialismo che la
vita metropolitana.
Grazie! Aggiornami sempre con le tue.
Un caro saluto a te ed a Luciana.
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