TU
Tu gaia, tu austera,
vivi di giorno, ma muori di sera;
nel tuo paese ricco di sole ombre
cerchi di evadere dal tempo che incombe.
Solo la luce del primo mattino
riesce a far splendere il tuo dolce visino,
ma quando si spegne l’astro infocato
resta ormai solo il tuo cuore malato.
Di sera ti adagi pian piano sul letto
e cambia così il tuo corpo d’aspetto,
sempre tese e irritate
son le tue membra, mai rilassate.
Un sonno agitato ti sfiora la pelle,
un cupo sogno ti fa più ribelle;
e ancora ti sveglia la luce al mattino,
ma non cambierà mai il tuo triste destino.
