Montepiatto (frazione di Torno) · Piazzaga (frazione di Torno) · Torno

Laura Porta, Loro. Il racconto di una autentica, personale, ossessione per i massi avelli. Dalla Brianza al Triangolo lariano, dalla Valtellina alla Val Bregaglia. Storia, leggende, luoghi e personaggi, New Press edizioni, 2024

scheda dell’editore:

https://www.newpressedizioni.com/scheda-libro/laura-porta/loro-9788893562447-727123.html

Tutto iniziò un’estate a Torno.

Mi ero recata nello splendido borgo lacustre per visitare la chiesa di

San Giovanni e approfondire le poche informazioni che avevo sul suo

cimelio più famoso, il Santo Chiodo, secondo la tradizione uno dei vari

chiodi della Passione di Cristo.

Mi intrigavano le pratiche rituali legate alla sua custodia, così simili a

quelle dell’Arca per la custodia delle reliquie della cripta del duomo di

Monza. La tradizione vuole che il chiodo venerato da secoli dai tornaschi

sia conservato in uno scrigno a sette chiavi, di cui una custodita dal

parroco e le altre sei dalle famiglie notabili del paese, rifacendosi ai setti

sigilli del libro dell’Apocalisse di Giovanni:

«Chi è degno di aprire il libro e scioglierne i sigilli?».

La potente affermazione secondo la quale nessuna creatura vivente può

comprendere il senso della Storia.

Nessuno sa dire il perché del nascere, del morire, dell’amare, del soffrire.

Sempre la tradizione vuole che l’ultima domenica di giugno durante la

liturgia di San Giovanni il chiodo venga estratto dallo scrigno e immerso

in un vaso di rame colmo d’acqua, acqua che viene poi distribuita a

infermi e malati.

Trovai interessante il rito, ma in quel momento ancora non mi ero interrogata

sui poteri taumaturgici attribuiti all’acqua.

Mi accompagnava il ‘diogreco’, il mio atletico amico Massimiliano II,

bello e muscoloso nonostante i suoi cinquant’anni suonati, col quale

sono solita fare trekking e giri in bici scorrazzando per la Brianza, il

lago e le Prealpi. Specifico ‘II’ per non confonderlo con il mio storico

ex fidanzato Massimiliano ‘I’, originario di Torreano paese contiguo a

Cividale del Friuli dove nacque Paolo Diacono che scrisse la Storia dei

Longobardi, fonte di primaria importanza per questa mia ricerca.

Quando percepii i primi cenni d’insofferenza di Max per la parte culturale

della gita, gli proposi l’antico sentiero della Via Regia che collega

Brunate a Bellagio all’altezza della località Ponte del Diavolo.

Fu lì che li incontrai per la prima volta.

A Torno non è difficile trovarli perché sono ben segnalati. Basta salire tra

le case del vecchio nucleo del borgo e seguire le indicazioni per i sentieri

per Montepiatto e l’antica Via Regia.

Ciò che da subito mi stupì fu per quale ragione non ne avessi mai sentito

parlare prima. Curiosa come sono, come potevano essermi sfuggite delle

chicche così interessanti?

 

Indice

5 L’eterno riTorno. Come tutto ebbe inizio

11 Massi avelli, non Macchiavelli!

17 Una concamerazione veramente insolita

23 Il Settimo Sigillo

27 Caronte e la Contessa

31 Il Diavolo e l’Acqua Santa

37 L’ha trouvà un avès, ovvero ha fatto fortuna

43 Santa Brigida, il Cavalànt e Arlecchino

51 Il Giardiniere del Monumentale

57 Gli Antichi Padri, la Via dell’Oro e la Via del Ferro

59 Il posacenere di Manlio

63 La Cuna del Bau

67 Il Mago di Lodi e i Corp Sant

71 Hermes e la Dama dei Cristalli

75 Epilogo

77 Tavola dei reperti

 

Biografia dell’autore

Laura Porta, economista di formazione, è stata ricercatrice presso l’Università Bocconi dove si è laureata. Ama definirsi un’antropologa del contemporaneo. Arte, cultura e ambiente sono le sue grandi passioni: è stata delegata Fai a Monza, è attualmente presidente di Arca (organo deputato al coordinamento di manifestazioni ed eventi di Agrate Brianza). Da quando è nata trascorre il suo tempo libero scorrazzando in bicicletta e camminando tra i colli briantei, il lago di Como e le valli prealpine, suoi luoghi dell’anima.

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