Molti i miei cani e i miei gatti amici
con altre bestioline belle e buone:
TITO, gattone bianco che nel mese
d’agosto traslocava nella villa di un vicino
per tornare poi a casa, dove l’aspettava
BOBI un cockerino marrone
suo grande amico col quale divideva
(o piuttosto) occupava il cuscino
ALEX, schnauzer fin troppo affettuoso
e un po’ nevrotico che se lo si lasciava
per mezz’ora solo, arrabbiato stracciava
tutti i giornali e si avvolgeva
mugolando in una sciarpa del padroncino
(ma che provvedeva a riscaldare i mici
nati da ZILDA, gatta molto assente)
NATALINO trovatello svizzero-siamese
sempre acciaccato e freddoloso
ma che campò sedici anni e MARMALUOT un pacioso
soriano…
Tra i gatti ci fu anche
GILDA, un’oca padovana
dalle penne mezze nere e mezze bianche
MAGDA, un’azzurra capretta tibetana
che se non sorvegliata devastava l’orto
e SCHIPA un merlo canterino
che fischiava Maramao perché sei morto?”
Per qualche giorno comparve un agnellino
che saltellava belando
ma che scomparve il Venerdì Santo:
non sto a raccontare il pianto
di chi (settant’anni fa) era un bambino
fin troppo ingenuo e sensibile, quando
a Pasqua lo vide su un piatto di portata
tra le patate arrosto e l’insalata
con in bocca una mela e un po’ di rosmarino…
Sono sicuro che li ritroverò festanti
con salti, trilli, miagolii, belati e fusa
quando conclusi gli anni declinanti,
un’eterna e nuova infanzia mi sarà dischiusa.