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LA VALLE DEL COSIA: UNA GITA SEMPLICE di Gerardo Monizza, 9 aprile 2014

UNA GITA SEMPLICE — di Gerardo Monizza

LA VALLE DEL COSIA – Dieci chilometri andata e ritorno, tra asfalto e terra battuta, tra case belle e brutte, tra prati e terre secche. Sembra una schifezza, ma è una gita facile. Anche bella.
La faccio ogni anno all’inizio della bella stagione, ma un tempo ci passavo i giorni d’estate: un poco a piedi e magari in bicicletta su per le fornaci e la cava d’argilla dove ora ci son solo case e case…
La partenza, il punto magico, è ancora il ponte di San Martino. Zona malconcia eppure sarebbe un bel borgo pittoresco con quattro edifici, i canali dell’acqua, i ricordi degli artigiani e delle lavandaie. Invece: auto malmesse, case maltenute, finestre trascurate, ma questa è la città del lago, della bellezza rugosa, della presunzione.
A sinistra via Rienza, che va a Camnago e poi Tavernerio: la carrozzabile curvosa un tempo anche tramvia. A destra via Pannilani: la strada delle fabbriche tessili. Prendiamo questa e percorriamo – fin che si può, almeno per 500metri – un viottolo lato Cosia. Realizzazione recente (neanche 15anni) senza manutenzione. Mai visto un giardiniere. Mai percorsa dagli operatori ecologici e si vede. Peccato perché sarebbe una passeggiatina urbana di non bella vista, ma di buona aria e fresca.
Poi, improvvisamente, la straducola si ferma contro una rete che sbarra il passo. Fine del progetto.
Bisogna ritornare sulla Pannilani con occhi aperti e orecchie tese perché le auto non guardano in faccia (né dietro) a nessuno. Curve e controcurve tra la storia del fu tessile comasco mosso un tempo dai mulini e segnato dai canali che portavano l’acqua agli opifici e poi dalle lavorazioni ancora al Cosia. Vomitavano di traverso i residuati chimici (e fisici) del tessile e soprattutto coloravano le acque come ben ricordano i viaggiatori delle Nord che ogni mattina passavano di traverso sul torrente scommettendo sulla sfumatura delle acque. Giallo! Blu! Marrone. Nero fetente.
Qualcosa è rimasto a testimone del tempo perduto e un paio d’imprese sono anche di nome e di bell’aspetto; le altre han lasciato tracce nei ruderi abbandonati, talvolta rifatti a mo’ di case e casette, di condomini azzardati, di botteghe in serie.
Le fornaci son sparite. Una sola (senza ciminiera) è stata restaurata. Non è più il tempo dei mattoni e la cava d’argilla è ora bonificata dalle residenze e dai garage. Sono il segno dei tempi mutati che tuttavia han lasciato abbastanza indifferente il Cosia, torrente di antica fama e grande utilità per Como, ma sempre poco amato (anche se molto sfruttato); talvolta irritabile (pericolose le sue piene) e mai considerato parte del paesaggio. Peccato.
Il Cosia curva e passa attraverso le piccole frazioni passate dal secondario al terziario e ora solo case d’abitazione per pochi amanti della natura urbanizzata. Resiste ancora il vecchio anzi antico mulino Beretta mantenuto dalla famiglia che lo possiede da oltre un paio di secoli. Purtroppo, da una trentina d’anni, non è più in funzione eppure le parti del meccanismo vi sono ancora tutte conservate. Un restauro non guasterebbe (ci han provato Italia Nostra, gli Amici dei Musei, la Città possibile, il Fai ma il cosiddetto “bene” è privato e i finanziamenti pubblici non sono facili da ottenere). Risultato? Andrà probabilmente alle ortiche consumandosi nell’oblio (e pensare che è l’ultimo esempio in Convalle di un’attività fiorente un tempo e ricca di storia).
Quattro curve tra i prati colorati di fiori e ricchi d’alberi rinverditi per arrivare a Campora. La villa che fu di Alessandro Volta (non visitabile) è un punto della storia del grande scienziato (che vi soggiornava d’autunno, recita la lapide). La sua tomba neoclassica è poco distante.
Si torna indietro verso Camnago fino alla chiesa, poi alla piazza e infine si prende la ex strada del tram. Rimessa a nuovo da una dozzina d’anni è quotidianamente frequentata da corridori di piedi e di bici e – ovviamente – da cani e cagnetti che finalmente hanno un poco di libertà (ma quelli visti son quasi sempre al guinzaglio!).
La strada del tram è leggermente in salita (ma come facevano a scarrozzare le carrozze resta un mistero della scienza) e s’arriva – ci vogliono un paio di chilometri – al ponte dei Bottini.
Qui il ponte c’è per merito de la Città possibile che volle ricostruirlo per consentire di raggiungere Tavernerio ai passeggiatori ed amanti della natura. Bella opera d’ingegneria che attraversa lo strapiombo sul torrente Cosia, davvero pauroso. Poi ancora prati e meno alberi. Verso Tavernerio la strada è più soleggiata e meno affascinante, ma il paesaggio merita: uno sguardo su Lora e poi Lipomo e, alle spalle, si può ancora vedere il monte Goi e la Spina verde. Il Baradello fa la sua bella figura di quasi castello. Voltandosi indietro indietro quasi s’intravede la bella Como. Ma attenzione: potrebbe essere un miraggio.


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torrente Cosia

Venerdì 1° novembre, dalle 10, per tutto il giorno, presso la radura del ponte con accesso da Tavernerio e Camnago Volta sulla ex linea del tram nel Parco della valle del Cosia una festa per promuovere il riconoscimento del parco,

1° NOVEMBRE: ”FESTA NEL PARCO VALLE COSIA”

Venerdì 1° novembre, dalle 10, per tutto il giorno, presso la radura del ponte con accesso da Tavernerio e Camnago Volta sulla ex linea del tram nel Parco della valle del Cosia una festa per promuovere il riconoscimento del parco, per stare in compagnia davanti al fuoco, per ascoltare musica spiccia, con polenta, caldarroste, trippa, vin brulè, birra artigianale, laboratorio di urban knitting, yoga della risata, giochi per i bimbi.http://www.cittapossibilecomo.org
http://parcodelcosia.blogspot.it
http://www.prolocotavernerio.it
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COMO città · torrente Cosia

Il Parco della Valle del Cosia

La Valle del Cosia è l’ambito orografico percorso dall’omonimo torrente dal crinale del monte Bolettone al primo bacino del lago di Como. La valle presenta notevoli valenze a livello paesaggistico, naturalistico, geologico, storico e culturale.  La facile accessibilità da zone densamente edificate, il potenziale ruolo di cerniera nel sistema delle aree protette della cintura urbana, la forte pressione per la trasformazione delle aree ancora libere, costituiscono il motivo di un iniziale interesse per la sua porzione più prossima alla città, compresa tra i territori di Como e Tavernerio.

DOVE

Mappa parco della valle del Cosia 

Cartografia del P.V.C.

La Città Possibile da oltre dodici anni  è attiva al fine di valorizzare i caratteri peculiari della valle del Cosia

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segue qui:

 

da: Il Parco della Valle del Cosia.

COMO città · Politica regionale e locale · torrente Cosia

tre villette, che stanno sorgendo proprio sul ciglio della Passeggiata voltiana, in mezzo al costituendo Parco della Valle del Cosia.

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Un’altra ferita nel paesaggio lariano. Stavolta a Camnago, dove Alessandro Volta villeggiava e dove dal 2002 è stata recuperata come percorso pedonale, e a lui intitolata, l’ex linea del tram che taglia attraverso i boschi fino a Solzago di Tavernerio. Da diversi giorni l’ultimo tratto è formalmente intransitabile (vige il divieto, ma non tutti lo rispettano), a causa di un crollo parziale provocato dal cantiere per la costruzione di tre villette, che stanno sorgendo proprio sul ciglio della Passeggiata voltiana, in mezzo al costituendo Parco della Valle del Cosia.
«Una vergogna», dice Nini Binda, che da assessore del Comune di Como aveva dato il “la” al recupero di dell’ex strada ferrata, promosso dall’associazione La Città Possibile, e che oggi è tra i più assidui fruitori di quell’incantevole percorso nel verde appena fuori dalla città.

Spuntano villette nel parco E crolla la passeggiata di Volta – Cronaca – La Provincia di Como.

COMO città · torrente Cosia

Valle del Cosia, primo passo per la definizione del parco – Cronaca – La Provincia di Como


Il percorso del Cosia dal monte Bollettone (Foto by redazione)

COMO – Il consiglio comunale di Como ha messo la prima pietra virtuale per la costituzione del “Parco locale di interesse sovracomunale nell’area della valle del torrente Cosia”. Primo passo perché adesso bisognerà bussare agli altri comuni, cioè ad Albavilla, Albese e Tavernerio per fare in modo che approvino una delibera analoga e che poi si avvii la procedura. L’idea è del Pd che ha presentato la delibera con come primo firmatario il capogruppo Luca Gaffuri. La delibera approvata di fatto avvia le procedure e da atto che «in fasi successive saranno assunti le formali determinazioni e gli adeguati procedimenti che conducano all’istituzione, al mantenimento e alla gestione del parco locale di interesse sovracomunale e al conseguente riconoscimento da parte della Provincia di Como e della Regione Lombardia».
Il recupero della valle del Cosia è partito dalla via del tram, 1970 metri di percorso pianeggiante nei boschi tra Camnago e Solzago, dove fino agli anni ’50 passava il tram per Erba, che non ce la faceva ad affrontare la strada troppo ripida. Il primo risultato è stato, nel 2002, la ricostruzione del ponte dei bottini, che passa sopra l’omonima cascata del torrente di Ponzate. La Città Possibile è da anni impegnata in attività di valorizzazione della zona e in iniziative di sensibilizzazione proprio per chiedere che diventasse un parco a tutti gli effetti. Un parco di 187 ettari di verde, 11 chilometri di sentieri e 8 di corsi d’acqua.
Il tutto a poche centinaia di metri in linea d’aria da piazza Duomo. E poi, la pendenza del 4 per cento che caratterizza il percorso principale, la «Passeggiata voltiana» da Camnago Volta a Solzago, lo rende accessibile anche ai disabili. Tra i gioielli che si incontrano lungo il percorso c’è anche l’ultimo mulino di Como, in via Navedano.

Valle del Cosia, primo passo per la definizione del parco – Cronaca – La Provincia di Como