CASA di Coatesa · inizi

Mi sento sempre attratto dai posti dove sono vissuto, le case e i loro dintorni … Truman Capote, Colazione da Tiffany


Mi sento sempre attratto dai posti dove sono vissuto, le case e i loro dintorni. Per esempio, nella Settantesima Est c’è un edificio di pietra grigia dove, al principio della guerra, ho avuto il mio primo appartamento newyorchese. Era una stanza sola affollata di mobili di scarto, un divano e alcune poltrone paffute, ricoperte di quel particolare velluto rosso e pruriginoso che ricolleghiamo alle giornate d’afa in treno. Le pareti erano a stucco, di un colore che ricordava uno sputo tabaccoso. Dappertutto, perfino in bagno, c’erano stampe di rovine romane, molto vecchie e tempestate di puntolini scuri. L’unica finestra dava sulla scala di sicurezza. Ma, anche così, mi si rialzava il morale ogni volta che mi sentivo in tasca la chiave del mio appartamento; per triste che fosse, era un posto mio, il primo, e lì c’erano i miei libri, i barattoli pieni di matite da temperare, tutto quello che mi occorreva (o così almeno pensavo) per diventare lo scrittore che volevo diventare

Truman Capote, Colazione da Tiffany 

 

da Incipit letterari /CA.

inizi

vivevo da solo, nei boschi, a un miglio di distanza dal più prossimo vicino, in una casa che m’ero costruito da me sulle rive del lago di Walden … Henry David Thoreau

Quando scrissi le pagine che seguono – o meglio la maggior parte di esse – vivevo da solo, nei boschi, a un miglio di distanza dal più prossimo vicino, in una casa che m’ero costruito da me sulle rive del lago di Walden, a Concord, Massachusetts, e mi guadagnavo da vivere con il solo lavoro delle mie mani

inizi

“Sono nata il 9 gennaio 1908, alle quattro del mattino, in una stanza dai mobili laccati in bianco che dava sul boulevard Raspail …”, Simone de Beauvoir

‎”Sono nata il 9 gennaio 1908, alle quattro del mattino, in una stanza dai mobili laccati in bianco che dava sul boulevard Raspail. Nelle foto di famiglia fatte l’estate successiva si vedono alcune giovani signore con lunghe gonne e cappelli impennacchiati di piume di struzzo, e dei signori in panama, che sorridono a un neonato: sono io.”

Simone de Beauvoir, Memorie di una ragazza per bene

GENIUS LOCI · inizi

Di giorno si sentiva di essere in alto, vicino al sole, ma i mattini, come la sera, erano limpidi e calmi, e di notte faceva freddo … Karen Blixen, La mia Africa

In Africa avevo una fattoria ai piedi degli altipiani del Ngong.
A un centocinquanta chilometri più a nord su quegli altipiani passava l’equatore; eravamo a milleottocento metri sul livello del mare. Di giorno si sentiva di essere in alto, vicino al sole, ma i mattini, come la sera, erano limpidi e calmi, e di notte faceva freddo.
La posizione geografica e l’altezza contribuivano a creare un paesaggio unico al mondo. Nulla che fosse grasso e lussureggiante: era un’Africa distillata lungo tutti i suoi milleottocento metri di altitudine, quasi l’essenza forte e raffinata di un continente.

LA MIA AFRICA
Titolo originale “Out of Africa”
Autore: Karen Blixen

inizi · Lago

“Quel ramo del lago di Como …”, Alessandro Manzoni, I promessi sposi

Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien quasi a un tratto a restringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra e un’ampia costiera dall’altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive par che renda ancor più sensibile all’occhio questa trasformazione e segni il punto in cui il lago cessa, e l’Adda ricomincia per ripigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lascian l’acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni…

da “I promessi sposi”
di Alessandro Manzoni

Quel ramo del lago di Como… l'incipit del romanzo

“Quel ramo del lago di Como”: l’incipit e il significato nei Promessi Sposi

“Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno…” è la celebre frase che apre I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, uno degli incipit più noti della letteratura italiana325. Con queste parole, Manzoni introduce il lettore nel paesaggio reale e simbolico in cui si muovono i protagonisti del romanzo, Renzo e Lucia.

Il ramo di Lecco: geografia e paesaggio

Il “ramo” descritto da Manzoni è il ramo orientale del lago di Como, quello che si estende verso sud, oggi noto come ramo di Lecco136. Questo tratto di lago è incorniciato da due catene montuose, tra cui spiccano il Monte San Martino e il celebre Resegone, riconoscibile per i suoi “molti suoi cocuzzoli in fila” che lo fanno somigliare a una sega31. Lecco, all’epoca un borgo fortificato sotto il dominio spagnolo, è il cuore dei luoghi manzoniani e ancora oggi conserva molte delle atmosfere descritte nel romanzo1.

La descrizione manzoniana

Manzoni offre una descrizione dettagliata del paesaggio, quasi una “fotografia” letteraria: il lago, “tutto a seni e a golfi”, si restringe improvvisamente fino a prendere la forma di un fiume, segnato dal ponte Azzone Visconti, dove “il lago cessa e l’Adda ricomincia”234. Questa trasformazione naturale diventa anche simbolo di passaggio e di confine, temi centrali nel romanzo.

“Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un’ampia costiera dall’altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive, par che renda ancor più sensibile all’occhio questa trasformazione, e segni il punto in cui il lago cessa, e l’Adda ricomincia…”23

Luoghi reali e memoria letteraria

Molti dei luoghi descritti da Manzoni esistono realmente e sono visitabili ancora oggi:

  • Villa Manzoni: residenza dell’autore durante l’adolescenza, oggi sede del Museo Manzoniano13.
  • Pescarenico: borgo dei pescatori, teatro di alcune scene del romanzo1.
  • Ponte Azzone Visconti: il ponte storico che segna il passaggio dal lago al fiume Adda13.
  • Monte Resegone: simbolo naturale di Lecco e dei suoi dintorni13.

Significato letterario e culturale

L’incipit di Manzoni non è solo una descrizione paesaggistica, ma introduce anche i temi della storia, della natura e del destino umano che attraversano tutto il romanzo. Il paesaggio diventa così protagonista, specchio delle vicende dei personaggi e della società lombarda del Seicento235.

In sintesi

“Quel ramo del lago di Como” identifica il ramo di Lecco, reso immortale da Manzoni nei Promessi Sposi. La sua descrizione, precisa e poetica, ha contribuito a trasformare questi luoghi in simboli della letteratura italiana e della memoria collettiva1310.

  1. https://www.vaghis.it/meraviglie-ditalia/lecco.html
  2. https://www.firenze1903.it/alessandro-manzoni-quel-ramo-del-lago-di-como-la-visione-dalla-villa-del-caleotto/
  3. https://www.eccolecco.it/i-promessi-sposi/luoghi-manzoniani/lecco-quel-ramo-del-lago-di-como/
  4. https://www.edisco.it/i-promessi-sposi/wp-content/uploads/sites/25/2017/01/b_Quel_ramo_del_lago_di_Como.pdf
  5. https://www.rai.it/ufficiostampa/assets/template/us-articolo.html?ssiPath=%2Farticoli%2F2022%2F03%2FQuel-ramo-del-lago-di-Como-a-Il-Provinciale-0212a29d-3e89-4824-8084-abc7f1758b78-ssi.html
  6. https://www.studiarapido.it/quel-ramo-del-lago-di-como-incipit-promessi-sposi/
  7. https://www.youtube.com/watch?v=z3Pccf8LvSU
  8. https://www.internetculturale.it/directories/ViaggiNelTesto/manzoni/c25.html
  9. https://viaggiandoconbea.com/2021/04/05/quel-ramo-del-lago-di-como-che-da-pescarenico-va-verso-colico/
  10. https://www.italia.it/it/lombardia/cosa-fare/cosa-vedere-a-lecco-i-luoghi-dei-promessi-sposi
GENIUS LOCI · inizi · Paesaggio

La cosa più abbondante sulla terra è il paesaggio … José Saramago, Una terra chiamata Alentejo

La cosa più abbondante sulla terra è il paesaggio

José Saramago, Una terra chiamata Alentejo