Proposta sanitaria e socio-sanitaria relativa all’area del vecchio Sant’Anna, 2016
(bozza di documento con le proposte che riguardano l’aspetto sanitario e socio sanitario nell’area dell’ex S. Anna elaborato da Manuela Serrentino, Antonio Muscolino, Giuseppe Callisto, Gabriella Ceraulo)
In attesa della stesura da parte della nuova dirigenza del Piano di Organizzazione Strategica Aziendale (POAS), che dovrebbe tradurre le indicazioni regionali in azioni concrete, il Comitato della Cittadella della salute, ribadisce l’importanza dei mettere al centro dell’attenzione l’area dell’ex S. Anna, come luogo ideale per realizzare l’integrazione sociosanitaria.
Anche le Regole di gestione del servizio socio sanitario 2016, emesse dalla Regione Lombardia, prevedono la ricostruzione della filiera erogativa tra ospedale e territorio riconoscendo come criterio prevalente quello della presa in carico del paziente. Pertanto si ipotizza un contenitore che accolga:
- parte della rete territoriale afferente all’area materno infantile (assistenza e prevenzione nell’età pediatrica e alle donne gravide)
- l’ambito della salute mentale con integrazione dell’area delle dipendenze con autonomia gestionale e erogativa
- attività erogative sanitarie e socio sanitarie presenti nel distretto
- organizzazione di servizi per la cronicità evitando la frammentazione dei processi e la suddivisione dei servizi tra area ospedaliera e territoriale
- luoghi per la partecipazione dei cittadini (anche attraverso associazioni) per permettere la discussione, l’espressione e l’individuazione immediata dei bisogni e le relative proposte per il miglioramento dei servizi e della salute del territorio.
Da sempre il Comitato sostiene che l’attuale frammentazione dei servizi alla persona sul territorio, non favorisce l’accesso alle cure, soprattutto per quanto riguarda le persone più svantaggiate. Nell’ottica della presa in carico del paziente, come criterio prevalente, noi pensiamo che l’area dell’ex s. Anna si presti ad essere il luogo della ricomposizione, che favorisca:
- riconoscibilità e visibilità sul territorio come struttura che concentra attività e servizi;
- accessibilità e unitarietà, racchiudendo in sé attività attualmente disperse
- integrazione, garantendo servizi integrati in rete tra sanitario, socio sanitario e sociale
- semplificazione, poiché opera integrando i servizi e i percorsi
- appropriatezza, procedendo tramite percorsi assistenziali specifici e presa in carico dei soggetti multiproblematici
Perché questo si realizzi è necessario il coordinamento dei vari soggetti che intervengono nel processo di presa in carico, i cui obiettivi devono essere condivisi:
- garantire la continuità assistenziale sette giorni su sette e per le 24 ore. Questo significa creare un punto di accesso in alternativa al pronto soccorso, attualmente utilizzato anche per situazioni di lieve o media gravità che però non trovano risposte adeguate a livello territoriale, permettendo di sgravare il PS dai casi non urgenti.
- ricomporre separazioni storiche esistenti tra le professioni sanitarie e realizzare concretamente l’attività interdisciplinare e multidisciplinare, integrando così le prestazioni sanitarie con quelle sociali
- sviluppare modalità semplificate di presa in carico dall’ospedale al domicilio e viceversa, considerando in particolare le fragilità (anziani e cronici) ed evitando il fenomeno dell’abbandono dei soggetti al termine dell’episodio di ricovero.
- sviluppare programmi di prevenzione per tutto l’arco della vita, basati su conoscenze epidemiologiche e sulla partecipazione informata dei cittadini
- offrire occasioni di formazione permanente degli operatori con particolare riguardo al lavoro di gruppo
- promuovere e valorizzare la partecipazione dei cittadini e delle loro associazioni
- organizzare e coordinare risposte da dare al cittadino nelle sedi più idonee, privilegiando il domicilio e il contesto sociale delle persone.
Il Comitato della Cittadella della salute propone che questa ipotesi di riorganizzazione possa essere posta al confronto e alla discussione degli attuali attori del territorio (Direttore generale dell’ASST, direttore socio sanitario dell’ASST, Direttore sanitario dell’ASST, rappresentanti delle istituzioni, Associazioni affinché non si realizzi un modello calato dall’alto ma la proposta di un’idea partecipata e condivisa.
Sorgente: Cittadella della Salute Como | Category | DOCUMENTI
L’ha ribloggato su POLITICHE SOCIALI e SERVIZI.
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proposte notevoli che corrispondono ad effettive urgenti necessita’ dei cittadini.
Auguro che almeno alcune vengano considerate, soprattutto per evitare la frammentarieta’ degli interventi!
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sì. è un progetto importante per la città. un unico dubbio: lo spostamento di tutti gli uffici in quella sede sguarnirà la città dei presidi amministrativi. per andare lassù occorre un autobus e necessariamente circa un quarto d’ora ad andare e un altro quarto a tornare. tutto nasce dalla sciagurata scelta di comunione e LORO liberazione di spostare l’ospedale sant’anna quasi a varese
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