Nesso (ab. 1450) è disposto come ad ordini o piani sopra un dirupo. Una cascata divide in mezzo il paese, con effetto stupendo.
L’Orrido di Nesso è bellissimo guardato di fianco, di mezzo, dal basso, dall’alto, ed ha esercitato il pennello di centinaia di paesisti.
Aveva un forte castello (il quale ha lasciato il nome a una parte del paese), che il Ballarmi (Stor. pag. 306) vuole edificato dai Romani, restaurato dai Longobardi e distrutto da Francesco Sforza duca di Milano. Nel 1124 i Comaschi assalirono il paese, uccisero molti abitanti e conquistarono la ròcca. La somma dell’amministrazione di Nesso e sue pertinenze era affidata ad un podestà, che durò in ufficio sin quasi ai nostri tempi ; e nel borgo v’era anche un palazzo pretorio ove si amministrava la giustizia-, e di cui si scorgono ancora gli avanzi presso la collegiata. — La Chiesa è una delle più antiche della diocesi di Como ed è plebana e matrice di molte altre tanto sulla riva orientale, quanto su quella occidentale del lago di Como; fu però quasi interamente riedificata nel secolo XVII. Nel presbiterio si vedono due tele grandiose fermate nelle pareti mediante cornici di stucco, dal lato dell’evangelo è rappresentato Gesù che consegna le Chiavi a S. Pietro, simbolo della concessagli facoltà di sciogliere e di legare; dal lato dell’epistola S. Paolo, che predica nell’areopago di Atene il Dio ignoto, sotto di questo ultimo quadro si legge : Andina 1854; anche le pitture del vólto, condotte colla massima cura, sono del medesimo autore. La Chiesa è di una sola navata, con cinque altari, tutti con pietra sacra. Sohvi in parrocchia, 1′ oratorio di S. Maria a Vico, e un altro oratorio a Castello dedicato a S. Lorenzo.
Nesso è stato illustrato da Giùnio Bazzoni, nella sua novella il Falco della Rupe. Anche Un arciprete di Nesso, Pietro Antonio Tacchi da Zelbio lasciò manoscritta una sua memoria.
L’autografo è nell’ archivio parrocchiale di Nesso, una copia incompleta è nella Biblioteca Comunale di Como.
Maggio 1895.
Sac. Santo Monti.