Un’azienda esclusa dal Comune si è rivolta al Tar. E l’iter si è fermato
Una nuova tegola si abbatte sul recupero dell’ex area Ticosa. Anche l’operazione di bonifica del sottosuolo, infatti, sembra destinata a imboccare il tunnel dei tempi eterni. O, come minimo, molto più lunghi del previsto. Il motivo, vista la storia recente di tutta l’operazione Ticosa, è tutt’altro che difficile da intuire.
Si tratta, ancora una volta, di carte bollate e aule di tribunali. Pur nel riserbo assoluto su date e nomi, infatti, ieri il Comune di Como ha confermato ufficialmente un’indiscrezione che aveva preso a circolare con insistenza da qualche giorno: anche sulla gara indetta dall’amministrazione per assegnare l’incarico di bonificare l’ex area industriale pende un ricorso al Tar. A presentarlo – a nome di altre imprese associate – è stata un’azienda esclusa dal gruppo delle 19 imprese ammesse alla selezione finale da parte della commissione del Comune di Como.
Oggi, forse, si avranno maggiori dettagli su nome dell’azienda, motivazione del ricorso e date delle udienze. Di sicuro, però, c’è un fatto: al momento le procedure per assegnare l’appalto da 2 milioni e 400mila euro per la bonifica del sottosuolo dell’ex Ticosa sono completamente ferme. E dopo 4 mesi e più dalla presentazione delle offerte (era il 3 novembre 2010), nulla si sa circa i tempi futuri dell’operazione.