“Il ruolo dell’area ha un chiaro valore strategico: ingresso urbano, di facile accesso e limitrofo al centro storico, al comparto monumentale di Sant’Abbondio, alla sede universitaria di Giurisprudenza, al Parco della Spina Verde. Un’area di grande ampiezza e potenzialità e, in particolare, di pubblica disponibilità”, scrive Pierpaoli, nella quale dovranno avere un “ruolo preminente” appunto “le funzioni pubbliche insediabili, di forte valore contenutistico e simbolico.
Tra queste funzioni non bisognerà trascurare il ruolo fondamentale che dovranno avere gli spazi pubblici aperti e le zone verdi”.
Perché questo possa accadere, spiega ancora il presidente dell’Ordine degli architetti, sarà determinante “il ruolo” del Comune che dovrà essere “soggetto attivo e protagonista nella definizione delle scelte”.
Idee da sviluppare e “da compiere attraverso un percorso di metodo” che possa portare a collocare il “progetto Ticosa” all’interno di un “quadro strategico urbanistico della Città”.
Passare da “piani finanziari e gestionali che possano prevedere eventuali cooperazioni ideative ed economiche attraverso strumenti di pubblica evidenza, il tutto anche mediante la nascita di un eventuale organismo operativo ad hoc”.
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