RITORNI BAMBINA
Di sera un velo di nero
ti cala sugli occhi leggero,
tu pensi alle cose passate,
ai giochi, ai balocchi, alle fate.
Di colpo ritorni bambina,
ricordi la casa di prima,
le corse sul grande prato,
gli amici che hai sempre amato.
Rivedi la piccola stazione
con tanta gente che parte
portando con sé le speranze,
speranze però nate morte.
E vedi tua madre che piange
e tu sei stretta al suo seno,
da lontano tuo padre saluta
e sferraglia veloce quel treno.
Poi gli occhi riapri d’incanto,
ti asciughi le gote dal pianto,
ti fai forte e smorzi un singhiozzo,
ma un nodo ti prende lo strozzo.
Accanto a te solo un comodino
con un micio di stoffa e un quadretto,
nel quadretto due visi sereni,
tua madre e tuo padre, poveretto.
Ed ora sei sola
come è sola tua madre,
tu in città
e tua madre in paese.
Tuo padre che è morto
e la sua voce
resta sospesa nel vento
da ormai tanto tempo.
Ed ecco perché tu ritorni bambina,
tuo padre dandoti quel micio di stoffa
ti diede un bacio leggero sulla bocca
e ti disse: “ A presto mia dolce piccina “ !
