Dafne si trova in riformatorio per aver cercato di rubare un telefonino nella stazione in cui dormiva, sdraiata sopra una panchina. La ragazza è un gatto selvatico con alcuni precedenti alle spalle, una madre assente e un padre amorevole ma inadeguato che ha conosciuto da vicino la galera. Dafne vive alla giornata, e anche in riformatorio afferma la sua indole ribelle. Ma è anche una creatura profondamente sensibile, capace di profonda compassione e di quella solidarietà umana che nei suoi confronti è quasi sempre mancata. Quando incontra Josh, detenuto nell’ala maschile del riformatorio, individua in lui un’anima gemella e comincia a sperare in un happy ending opposto a quel destino che le è sempre apparso segnato
L’azienda tessile Varazzi è in procinto di siglare l’accordo che la salverà dalla chiusura immediata. I partner francesi sono pronti a concludere, ma all’ultimo momento consegnano alle undici componenti del consiglio di fabbrica una lettera che chiede loro di sacrificare sette minuti di intervallo al giorno. Il consiglio è composto da nove operaie e un’impiegata, più una rappresentante sindacale, Bianca, dipendente della Varazzi da decenni.
Casiraghy e Weiss non sono due artisti nel senso che comunemente intendiamo. La loro arte è quella della tipografia. Arte che a dispetto dei tempi continuano a intendere e a esercitare come pratica della manualità, come lavoro artigianale. Casiraghy è un uomo di poesia, aneddoti e aforismi (uno dei quali ha dato proprio il titolo al film). La sua casa dice molto di lui: è piena di foto, disegni, memorabilia, statuette, cimeli vari, ma soprattutto tanti tanti libri e lettere manoscritte. Oggetti carichi di significato, ognuno con una propria storia. Molti artisti, disegnatori e poeti si fermano nella sua bottega a Osnago e insieme a lui stampano le loro opere per mezzo del suo gioiellino, la sua reliquia sacra: una stampante meccanica a caratteri mobili. Josef è grafico e restauratore di libri. Il suo atelier a Mendrisio in Svizzera nel Canton Ticino viene definito da Casiraghy, con l’acume che lo…
è pronto il programma de IL CINEMA ITALIANO – 12. Festival a Como.
Siamo lieti di invitare chi volesse conoscerlo in anteprima alla conferenza stampa che si terrà domani giovedì 19 gennaio, alle ore 11.00, presso la Provincia di Como, nel salone di Villa Gallia (via Borgovico n. 148).
Sarà l’occasione per brindare insieme a questa nuova edizione del festival.
Chiediamo gentilmente di comunicare la presenza rispondendo a questa mail.
Grazie.
A prestissimo!
presso la scuola primaria di via Montelungo a Como,
nell’ambito della rassegna “Oltre lo sguardo” TeatroGruppo Popolare con la Squolachevola all’interno del progetto Radici e Ali
propongono il film Il concerto, di Radu Mihaileanu.
Il film narra le vicende di un’orchestra costretta a sospendere la propria opera durante il periodo brezneviano per via dell’ebraicità dei suoi componenti, mal digeriti dal sistema sovietico e costretti a vivere di stenti e improvvisazioni; componenti che saranno segretamente riconvocati dall’ex direttore con lo scopo di rimettere in scena a Parigi spacciandosi per il Bolshoi il Concerto di Cajkovskij, lo stesso che era stato interrotto bruscamente dal regime. La storia del primo violino e del passato del direttore si intrecceranno tra passato e presente fino ad arrivare alla perigliosa e travagliatissima esecuzione del concerto davanti al pubblico parigino, in una sorta di rivincita personale e collettiva della comunità ebraica.
Con l’intento di far compartecipare la comunità agli eventi narrati cinematograficamente, teatro Gruppo Popolare sospenderà per alcuni brevi momenti la proiezione e inviterà gli spettatori che lo desidereranno a ricreare teatralmente le situazioni sceniche a venire, a immaginarle e commentarle, sostituirle, a giocare insomma con il cinema facendone uno strumento di partecipazione attiva. L’adesione al momento ricreativo sarà ovviamente volontaria; non è richiesta alcuna abilità interpretativa, ma solo volontà e desiderio di mettersi in gioco.
Tessera della rassegna 3 euro per partecipare a tutti gli eventi
Cinema Astra, viale Giulio Cesare 3, ingresso con tessera annuale dell’associazione Sguardi a 20 sacchi, valida per tutte le 22 proiezioni della manifestazione
Programma di oggi:
– ore 10 e ore 21 Se chiudo gli occhi non sono più qui (Italia, 2013, 100 minuti) diVittorio Moroni con Giorgio Colangeli, Beppe Fiorello, Mark Manaloto, Hazel Morillo e Vladimir Doda
Sedicenne con una forte passione per l’astronomia, trasmessagli dal padre, morto in un incidente stradale, Kiko vive con la madre filippina, Marilou, e il suo nuovo compagno, Ennio, un caporale che gestisce cantieri edili, sfruttando manodopera clandestina. A scuola rischia di essere bocciato per il secondo anno consecutivo e il rapporto con il patrigno, che lo forza a lavorare come manovale, è quantomai teso anche per via dei suoi modi violenti. Un giorno, Kiko incontra Ettore, un insegnante in pensione sulla sessantina, che gli dice di essere un vecchio amico del padre e di volerlo aiutare nello studio.
– ore 18 Oltre il guado (Italia, 2014) di Lorenzo Bianchini con Marco Marchese, Renzo Gariup e Lidia Zabrieszach Marco Contrada è un etologo che lavora nella profondità dei boschi, dove piazza delle telecamere con l’obiettivo di fotografare gli animali e monitorare a distanza il loro comportamento. Le registrazioni lo portano in un remoto villaggio, sito di un’antica maledizione, in cui viene intrappolato a causa della pioggia che ha innalzato il livello del fiume ed inondato l’unico accesso. NdA: saranno presenti Marco Piccarreda (al mattino), Vittorio Moroni e Massimo Schiavon (la sera)…