
La stazione ferroviaria di Como San Giovanni ha una storia ricca e complessa, particolarmente significativa nel periodo tra il 1939 e il 1949, che include eventi cruciali come la Seconda Guerra Mondiale e la successiva ricostruzione.
Storia della Stazione
Inaugurazione e Sviluppo Prebellico
La stazione di Como San Giovanni è stata inaugurata il 27 luglio 1875. Essa funge da capolinea per la linea Chiasso-Milano e per la linea Como-Lecco, che è stata attivata nel 1888. La sua posizione strategica ha reso la stazione un importante nodo di collegamento tra l’Italia e la Svizzera[1][3].
Distruzione durante la Seconda Guerra Mondiale
Durante la Seconda Guerra Mondiale, la stazione subì gravi danni a causa dei bombardamenti. Questi eventi hanno portato alla necessità di ricostruire l’edificio, che era stato danneggiato in modo significativo[1][7]. La guerra ha non solo distrutto l’infrastruttura fisica, ma ha anche interrotto i servizi ferroviari, influenzando il trasporto di merci e passeggeri nella regione.
Ricostruzione Postbellica
La nuova stazione fu progettata dall’ingegnere Paolo Perilli e inaugurata nel 1949. La struttura attuale è in mattoni su due livelli, con un atrio principale di 600 metri quadrati e cinque binari di transito, quattro dei quali sono utilizzati per il servizio passeggeri[2][4]. La ricostruzione ha mantenuto elementi architettonici moderni pur rispettando le funzioni storiche della stazione.
Caratteristiche Architettoniche
La stazione presenta un design funzionale con tre corpi uniti da una vetrata che illumina il corridoio interno. È dotata di pensiline sia per i binari sia per l’entrata dell’edificio. La lunghezza totale dell’edificio principale è di 132 metri, con un’altezza di 10 metri e una larghezza di 17 metri[1][2].
Importanza Culturale
La denominazione “San Giovanni” si riferisce all’antico monastero presente nella zona dal 1228 fino alla sua chiusura nel 1810. La costruzione della stazione ha riportato alla luce reperti archeologici significativi legati a questo monastero, rendendo il sito non solo un punto di transito ma anche un luogo di interesse storico[3][7].
In sintesi, la stazione ferroviaria di Como San Giovanni rappresenta un importante esempio di resilienza architettonica e storica, riflettendo le trasformazioni che ha subito nel corso del XX secolo.
scheda alla pagina 22 del secondo volume del libro https://coatesa.com/2025/01/20/fabio-cani-larchitettura-del-xx-secolo-in-provincia-di-como-volume-1-1900-1945-volume-2-1945-2000-nodolibri-editore-2016/
[1] https://it.wikipedia.org/wiki/Stazione_di_Como_San_Giovanni
[2] https://en.wikipedia.org/wiki/Como_San_Giovanni_railway_station
[3] https://www.trasporti-italia.com/treno/passeggeri/stazioni-ferroviarie-ditalia-un-antico-monastero-per-lo-scalo-como-san-giovanni/49687/
[4] https://icharta.com/1949-como-la-nuova-stazione-san-giovanni-ff-ss-animata-cartolina-1/
[5] https://it.wikipedia.org/wiki/Ferrovia_Como-Lecco
[6] https://icharta.com/1949-como-nuova-stazione-san-giovanni-ff-ss-animata-cartolina-fg-nv/
[7] https://www.incuriosire.it/stazione-ferroviaria-san-giovanni-di-como/
[8] https://www.rfi.it/it/stazioni/como-s-giovanni.html
