
Il Palazzo Olginati Rovelli si trova in Piazza Volta, a Como.
Questo edificio storico è noto per la sua architettura e per il suo legame con eventi significativi della storia italiana.
Storia e Architettura
Origini e Famiglia Olginati
Il palazzo risale al XVII secolo ed è stato di proprietà della famiglia Olginati, una delle famiglie aristocratiche più influenti di Como. I membri di questa famiglia hanno ricoperto ruoli importanti nel governo locale sin dal 1449.
La struttura è caratterizzata da un’estetica sobria all’esterno, ma ricca di decorazioni interne, tra cui affreschi che adornano le stanze principali.
Collegamento con Garibaldi
Un aspetto notevole del Palazzo Olginati Rovelli è il suo legame con Giuseppe Garibaldi, che vi trascorse la notte dopo la vittoria nella battaglia di San Fermo nel maggio del 1859. Questo evento ha conferito al palazzo un’importanza storica significativa, rendendolo un luogo di interesse per i visitatori.
Dettagli Architettonici
Affreschi e Decorazioni
All’interno, il palazzo presenta un salone principale con un fregio affrescato in stile tardo-barocco o rococò. Le decorazioni includono scene elaborate incorniciate da strutture architettoniche dipinte, realizzate da artisti come Salvatore Bianchi[1][2]. Le stanze conservano anche elementi storici che riflettono l’importanza della famiglia Olginati nella società comasca.
Scheda informativa alle pagine 76-77 del libro Cani Fabio, Monizza Gerardo (a cura di), Como e la sua storia: la città murata, NodoLibri, 1994:
fonti informative:
[1] https://comocompanion.com/2024/11/20/comos-hidden-gems-palazzo-rusca-palazzo-olginati-rovelli-and-palazzo-vietti-rovelli/
[2] https://www.oggiacomo.it/eventi/dettaglio/it/events/2024/10.2giornate-fai-autunno
[3] https://fondoambiente.it/luoghi/palazzo-olginati-rovelli
[4] https://www.visitcomo.eu/it/vivere/eventi/Palazzo-Vietti-Rovelli/
[5] https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO160-00007/
[6] https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO180-00054/
[7] https://www.visitcomo.eu/it/vivere/luoghi-della-cultura/museo-storico/palazzo-olginati/
[8] https://fondoambiente.it/luoghi/palazzo-vietti-rovelli
[1] https://www.comune.como.it/export/sites/comune-di-como/.galleries/Settore-07/Museo-storico-G.-Garibaldi-di-Como-Inventario-del-fondo.pdf
[2] https://www.visitcomo.eu/it/vivere/luoghi-della-cultura/museo-storico/etnografia/
[3] https://www.visitcomo.eu/it/vivere/eventi/Palazzo-Vietti-Rovelli/
[4] http://www.turismo.como.it/museo-garibaldi.php
[5] https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-02390/
[6] https://fondoambiente.it/luoghi/palazzo-olginati-rovelli
[7] https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede-complete/MI100-02390/
[8] http://www.comoeventi.org/visitacitta.asp
dai commenti al post:
Sono il Prof. Tiziano Ramagnano, Vicecapo Delegazione FAI di Como e collaboratore alle pagine di cultura de La Provincia di Como.
Le scrivo dal momento che ho seguito personalmente lo studio e l’inedita apertura al pubblico dei palazzi ai civici 54 e 56 di piazza Volta e volevo cogliere qui l’occasione per condividere con lei alcune importanti correzioni o integrazioni in merito a questi autentici gioielli del nostro centro città.
Il suo blog fa genericamente riferimento a un unico palazzo Olginati-Rovelli di piazza Volta, 56, ma in realtà mescola indebitamente informazioni che pertengono a ben tre diverse strutture presenti a Como, ovvero palazzo Vietti-Rovelli al no. 54, palazzo Olginati-Rovelli al no. 56 di piazza Volta, e palazzo Olginati al no. 6 di piazza Medaglie d’Oro.
Per quanto si riferiscano alla medesima famiglia si tratta di strutture che subirono trafile catastali e storico-artistiche molto differenziate. Mi spiego brevemente.
I due palazzi di piazza Volta, per intenderci quello giallo e quello rosa, costituirono dalla metà del XVII secolo fino alla metà del XIX un’unica proprietà della famiglia Olginati, poi Olginati-Rovelli. Più o meno a questa altezza cronologica le due unità, in mano ai Rovelli, subiranno destini diversi.
1. Palazzo Vietti-Rovelli (quello giallo) è quello che al suo interno preserva tre spazi della cui indagine iconografica mi sono occupato in prima persona, ovvero la Sala dell’Acqua di Pietro Bianchi, il Corridoio delle Rovine e la Sala dei Telamoni di Francesco Torchio (ultimo ventennio del XVII secolo).
2. In Palazzo Olginati-Rovelli (quello rosa in cui soggiornò Garibaldi il 27 maggio 1859) sopravvivono due stanze: la piccola alcova in cui fu ospitato l’eroe dei due mondi e una sala del piano nobile in cui troviamo un fregio a tema femminile che io e il Prof. Alberto Rovi attribuiremmo a Salvatore Bianchi di Velate (inizio XVIII secolo).
3. Le “sale tematiche” a cui lei fa riferimento si trovano, infine, a palazzo Olginati di piazza Medaglie d’Oro, no. 6, dal 1932 Museo G. Garibaldi, ovvero la Sala Olginati (sala verde), Sala Manzi e Sala Masier (sala rossa).
Proprio perché materiale bibliografico disponibile su questi palazzi è quasi inesistente ho dedicato mesi di ricerca per stilare da zero una dettagliata scheda storica che spero possa trovare prossima pubblicazione a livello locale. Progetto per il quale mi sono già attivato.
Nel frattempo si trovano online alcuni cenni – che lei giustamente cita – sui canali ufficiali del FAI di Como e sul blog inglese The Como Companion gestito da un mio caro amico e collaboratore, Julian Coleman: rileggendo quest’ultimo osserverà, ad esempio, come i due palazzi di Piazza Volta siano citati e descritti separatamente e, non da ultimo, come il nome del sottoscritto sia menzionato più volte proprio nell’intento di valorizzare l’intenso lavoro di scavo che ho svolto al riguardo, soprattutto in merito alle attribuzioni pittoriche di palazzo Vietti-Rovelli.
La invito gentilmente a non tralasciare questo dettaglio.
- https://www.oggiacomo.it/eventi/?link=/it/events/2024/11.1segrete-stanzehttps://
- http://www.ciaocomo.it/video/delegazione-fai-como-tiziano-ramagnano-e-la-visita-a-palazzo-vietti-rovelli/






Buongiorno,
Sono il Prof. Tiziano Ramagnano, Vicecapo Delegazione FAI di Como e collaboratore alle pagine di cultura de La Provincia di Como.
Le scrivo dal momento che ho seguito personalmente lo studio e l’inedita apertura al pubblico dei palazzi ai civici 54 e 56 di piazza Volta e volevo cogliere qui l’occasione per condividere con lei alcune importanti correzioni o integrazioni in merito a questi autentici gioielli del nostro centro città.
Il suo blog fa genericamente riferimento a un unico palazzo Olginati-Rovelli di piazza Volta, 56, ma in realtà mescola indebitamente informazioni che pertengono a ben tre diverse strutture presenti a Como, ovvero palazzo Vietti-Rovelli al no. 54, palazzo Olginati-Rovelli al no. 56 di piazza Volta, e palazzo Olginati al no. 6 di piazza Medaglie d’Oro.
Per quanto si riferiscano alla medesima famiglia si tratta di strutture che subirono trafile catastali e storico-artistiche molto differenziate. Mi spiego brevemente.
I due palazzi di piazza Volta, per intenderci quello giallo e quello rosa, costituirono dalla metà del XVII secolo fino alla metà del XIX un’unica proprietà della famiglia Olginati, poi Olginati-Rovelli. Più o meno a questa altezza cronologica le due unità, in mano ai Rovelli, subiranno destini diversi.
1. Palazzo Vietti-Rovelli (quello giallo) è quello che al suo interno preserva tre spazi della cui indagine iconografica mi sono occupato in prima persona, ovvero la Sala dell’Acqua di Pietro Bianchi, il Corridoio delle Rovine e la Sala dei Telamoni di Francesco Torchio (ultimo ventennio del XVII secolo).
2. In Palazzo Olginati-Rovelli (quello rosa in cui soggiornò Garibaldi il 27 maggio 1859) sopravvivono due stanze: la piccola alcova in cui fu ospitato l’eroe dei due mondi e una sala del piano nobile in cui troviamo un fregio a tema femminile che io e il Prof. Alberto Rovi attribuiremmo a Salvatore Bianchi di Velate (inizio XVIII secolo).
3. Le “sale tematiche” a cui lei fa riferimento si trovano, infine, a palazzo Olginati di piazza Medaglie d’Oro, no. 6, dal 1932 Museo G. Garibaldi, ovvero la Sala Olginati (sala verde), Sala Manzi e Sala Masier (sala rossa).
Proprio perché materiale bibliografico disponibile su questi palazzi è quasi inesistente ho dedicato mesi di ricerca per stilare da zero una dettagliata scheda storica che spero possa trovare prossima pubblicazione a livello locale. Progetto per il quale mi sono già attivato. Nel frattempo si trovano online alcuni cenni – che lei giustamente cita – sui canali ufficiali del FAI di Como e sul blog inglese The Como Companion gestito da un mio caro amico e collaboratore, Julian Coleman: rileggendo quest’ultimo osserverà, ad esempio, come i due palazzi di Piazza Volta siano citati e descritti separatamente e, non da ultimo, come il nome del sottoscritto sia menzionato più volte proprio nell’intento di valorizzare l’intenso lavoro di scavo che ho svolto al riguardo, soprattutto in merito alle attribuzioni pittoriche di palazzo Vietti-Rovelli.
La invito gentilmente a non tralasciare questo dettaglio.
Se avesse ulteriori domande, compatibilmente con le mie disponibilità, non esiti a scrivermi.
https://www.oggiacomo.it/eventi/?link=/it/events/2024/11.1segrete-stanze
https://www.ciaocomo.it/video/delegazione-fai-como-tiziano-ramagnano-e-la-visita-a-palazzo-vietti-rovelli/
Cordiali saluti,
Prof. Tiziano Ramagnano
tiziano.ramagnano@libero.it
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molte grazie per le sue importanti precisazioni
vorrei chiederle se mi autorizza a pubblicare anche nel post la sua analitica lettera
saluti cordialissimi e ancora i miei ringraziamenti
Paolo Ferrario del 1948 (https://mappeser.com/paolo-ferrario-2/)
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Nessun problema, pubblichi tranquillamente!
Cordiali saluti,
Prof. Tiziano Ramagnano
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molte grazie. inserisco in modo integrale il testo dell’ importante messaggio che mi ha inviato. cordialissimi saluti e ancora grazie, Paolo Ferrario
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