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Strage di Erba, Demolite le suggestioni della difesa, articolo di Paolo Moretti, in la Provincia , 18 maggio 2025

L’articolo di Paolo Moretti pubblicato su La Provincia il 18 maggio 2025, intitolato “Strage di Erba, demolite le suggestioni della difesa”, riporta la decisione dei giudici che hanno respinto la richiesta di revisione del processo a carico di Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati all’ergastolo per la strage di Erba del 20061.

La Corte d’Appello di Brescia e la Cassazione hanno confermato che non ci sono prove nuove sufficienti a scalfire le solide e definitive condanne dei due coniugi, rigettando le argomentazioni della difesa che puntavano a riaprire il caso sulla base di presunte nuove testimonianze e rivalutazioni di prove scientifiche17.

Moretti, che ha seguito il caso fin dall’inizio e ha recentemente pubblicato il libro Sangue e fango sulla vicenda, sottolinea come la sentenza chiuda di fatto ogni possibilità di revisione, smontando le teorie innocentiste che avevano alimentato dubbi e polemiche negli anni56.

L’articolo evidenzia inoltre come la difesa abbia insistito su una presunta violazione delle norme processuali, lamentando l’assenza di un contraddittorio effettivo nella fase preliminare del processo di revisione, ma anche questo aspetto è stato respinto dalla Corte12.

In sintesi, l’articolo di Paolo Moretti conferma la chiusura definitiva del caso giudiziario, con la Corte che ha demolito le suggestioni della difesa e ribadito la responsabilità di Rosa Bazzi e Olindo Romano nella strage di Erba17.

Citations:

  1. https://www.laprovinciadicomo.it/stories/premium/Erba/strage-di-erba-demolite-le-suggestioni-della-difesa-o_3049070_11/
  2. https://www.laprovinciaunicatv.it/stories/Cronaca/strage-erba-oggi-mai-piu-cassazione-decide-sul-ricorso-della-difesa-o_2926772_11/
  3. https://dominionilibri.it/en/products/sangue-e-fango/
  4. https://www.instagram.com/p/C_kjuPeqi6m/
  5. https://www.giornaledibrescia.it/cultura/strage-di-erba-lintervista-a-paolo-moretti-su-sangue-e-fango-bllj4p72
  6. https://oubliettemagazine.com/2025/05/14/sangue-e-fango-di-paolo-moretti-una-cronaca-sul-delitto-di-erba/
  7. https://coatesa.com/2025/03/26/paolo-moretti-strage-di-erba-ora-e-finita-dopo-6678-giorni-di-dolore-in-la-provincia-26-marzo-2025-pag-4/
  8. https://www.laprovinciadicomo.it
  9. https://www.laprovinciadicomo.it/stories/premium/Erba/strage-erba-pg-della-cassazione-chiudete-caso-la-difesa-violata-o_2926787_11/
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Paolo Moretti, Strage di Erba, ora è finita, dopo 6678 giorni di dolore, in la Provincia 26 marzo 2025, pag 4-5

vai all’articolo:

https://www.laprovinciadicomo.it/stories/premium/Erba/strage-di-erba-e-finita-la-cassazione-ha-detto-basta-o_2927066_11/

“La Cassazione ha detto stop. La strage di Erba ha due colpevoli e i loro nomi sono Olindo Romano e Rosa Bazzi. Nessun dubbio. Nessuna possibilità di riaprire il processo. I giudici della Quinta Sezione della Suprema Corte hanno respinto il ricorso presentato dai legali dei condannati per la mattanza dell’11 dicembre 2006 dicendo, in sostanza, che la Corte d’Appello di Brescia non ha commesso alcun errore quando, nel luglio scorso, ha dichiarato manifestamente inammissibile l’istanza di revisione della condanna ai coniugi di via Diaz.”

scheda informativa

La Cassazione ha respinto il ricorso presentato dai legali di Olindo Romano e Rosa Bazzi, confermando l’inammissibilità della revisione del processo per la strage di Erba (2006). Con questa decisione, i due ergastolani non potranno ottenere una riapertura del caso, salvo eventuali nuovi elementi probatori124.

Contesto del caso

La strage avvenne l’11 dicembre 2006 a Erba (Como), con l’omicidio di Raffaella Castagna, del figlio Youssef Marzouk (2 anni), della nonna Paola Galli e della vicina Valeria Cherubini. Mario Frigerio, sopravvissuto alla strage, identificò Olindo Romano come uno degli aggressori34.

Le motivazioni del rigetto

La Quinta sezione penale della Cassazione ha valutato che:

  1. Le prove nuove avanzate dalla difesa (nuovi testimoni, rivalutazione di prove scientifiche, ipotesi alternative legate alla criminalità organizzata) non scalfiscono i pilastri della condanna:
    • Dichiarazioni del sopravvissuto Mario Frigerio14.
    • Confessioni e tracce ematiche riconducibili ai coniugi24.
  2. La Corte d’Appello di Brescia non ha commesso errori procedurali nel dichiarare inammissibile la revisione15.

Il procuratore generale Giulio Monferini ha definito le nuove prove della difesa «mere congetture, astratte», incapaci di smontare le motivazioni delle sentenze precedenti24.

Prossimi passi

Per Romano e Bazzi resta solo la possibilità di ricorrere alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, contestando l’equità del processo14. La difesa, guidata da Fabio Schembri, ha ribadito la fiducia nelle proprie argomentazioni, sottolineando l’importanza delle presunte nuove prove45.

La decisione segna la chiusura definitiva del caso giudiziario, a meno di scoperte future che potrebbero riaprire il procedimento13.

Citations:

  1. https://www.corriere.it/cronache/25_marzo_25/strage-erba-ricorso-respinto-b2880c89-2b84-4f9c-a266-d1df3fb11xlk.shtml
  2. https://www.adnkronos.com/cronaca/strage-erba-olindo-rosa-no-revisione-processo-oggi-cassazione_iRQ2juDBof0Yor5JqciVn
  3. https://www.youtube.com/watch?v=o1WkzCjNY6Y
  4. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/03/25/strage-di-erba-il-pg-della-cassazione-no-alla-revisione-lavvocato-di-rosa-e-olindo-elementi-per-la-riapertura/7927237/
  5. https://www.agi.it/cronaca/news/2025-03-25/strage-erba-cassazione-ricorso-rosa-olindo-30594042/

BIOGRAFIA, biografie · Criminalità e microcriminalità · CRONACHE LOCALI · Erba · strage di Erba · Vittime e criminali

Berti Furia, La strage di Erba, Oggi/Corriere della Sera, 2025. Indice del libro

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Moretti Paolo, Sangue e fango, prefazione di Piero Colaprico, Dominioni editore – collana Docu, 2024. Romanzo-inchiesta sulla strage di Erba. Indice del libro

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La strage di Erba, articolo di Paolo Moretti, in la Provincia 14 aprile 2024

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Pino Corrias, Vicini da morire. La strage di Erba e il Nord Italia divorato dalla paura, Mondadori, 2007

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Pietro Castagna sul delitto di Erba – in Facebook. 16 aprile 2023

Era l’ottobre del 2018, avevo scritto questo.

Speravo fosse finita ma ci risiamo. Noi non diremo nulla. Non parleremo più con giornali o altro.

Questo era e rimane il nostro pensiero…

vai a:

pietro castagna – Risultati della ricerca | Facebook

VAI ALLA STORIA DELLA STRAGE DI ERBA:

https://tinyurl.com/2p9dtwm3

un estratto dallo scritto di Pietro Castagna:

… Il problema è che in questo meccanismo perverso
ci sono vittime, persone e sentimenti,
non un prodotto, non una nomination del Grande Fratello,
non una discussione da bar, non un rigore mancato su un campo di calcio,
ma delle persone, con una vita o quello che ne rimane di essa, e sopravvivere, da anni, a questo meccanismo
non solo è difficile, ma profondamente ingiusto
-premeditazione
-movente
-confessioni ( che io chiamerei rivendicazioni )
-testimone oculare
-tracce ematiche
-intercettazioni
-ammissioni annotate in carcere
potreste anche non essere convinti di qualcuna di queste cose, ma non potete credere che tutto sia davvero frutto di un complotto
Ora, non sta a noi, né difendere la procura né gli inquirenti né il loro operato,
consentiteci di difendere però la verità,
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la strage di Erba: cronologia 2006-2011, pubblicata in Giallo n. 1, 2020

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Criminalità e microcriminalità · strage di Erba

Per ricordare LA STRAGE DI ERBA (2006) dei coniugi o*lindo e r*osa, condannati nei tre gradi di giudizio. Le vittime: Raffaella Castagna; Youssef; Paola Galli; Valeria Cherubini. Appunti 2006 – 2019

vai a:

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Nel cuore ferito della “strage di Erba” (2006-2018), Franca Leusini, in RaiTre/Storie maledette, 16 dicembre 2018. Video RaiPlay

Franca Leosini affronta i veleni che dopo dodici anni ancora aleggiano intorno alla strage di Erba

vai a Ray Play:

Storie maledette – Nel cuore ferito della strage di Erba – 16/12/2018 – video – RaiPlay


 

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da una mia lettura, di una decina di anni fa, di quegli eventi

https://coatesa.com/2017/03/16/la-strage-di-erba-la-strage-dei-vicini-di-casa-erba-como/:

I fatti

Omicidio plurimo premeditato: è il reato contestato ai coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi per la strage di Erba. Gli inquirenti ritengono che la famiglia di Raffaella Castagna sarebbe stata spiata nei giorni precedenti al quadruplice omicidio. Ad uccidere il piccolo Youssef sarebbe stata Rosa Bazzi, la prima a confessare. Le armi usate,un coltello, una mazza e un coltellino, sono state distrutte.
Il movente sarebbe stato la causa giudiziaria nata da una denuncia di Raffaella Castagna contro i Romano.
Avevano sempre negato, ma ieri notte i due coniugi hanno fatto le prime ammissioni. Dal carcere è arrivata la confessione, dopo 10 ore d’interrogatorio.
Così siamo arrivati alla verità su quello che accade l’undici dicembre 2006 nella cascina ristrutturata di via Diaz, nel pieno centro di Erba. Quel giorno Raffaela Castagna, sua madre Paola Galli, suo figlio di due anni Youssuf e la vicina di casa Valeria Cherubini, vennero massacrati. Poi gli assassini cercarono di nascondere quel pluriomicidio con un incendio. Ma i corpi senza vita dei quattro vennero ritrovati immediatamente dai vigili del fuoco.
All’inizio il sospettato numero uno per gli inquirenti era il marito di Raffaella, Azouz Marzouk, 25 anni, con alle spalle un passato recente legato al traffico dei stupefacenti. Ma lui quel giorno non era ad Erba, addirittura non era in Italia, ma in Tunisia, paese di cui è originario.
Si era ipotizzata una vendetta trasversale. Qualcuno che voleva far pagare al Marzouk uno sgarro. A fare luce sulle quattro morti ci hanno pensato i Ris- Reparti Investigazioni Scientifiche. Dalle loro analisi risultava che sul luogo del delitto c’erano tracce ematiche appartenenti ad una donna. In ventiquattr’ore ecco la svolta. Vengono da prima ascoltati e in un secondo tempo arrestati due vicini di casa della Castagna, i coniugi Romano.
Abitano al pian terreno della cascina. Avevano avuto dei problemi con la famiglia Marzouk. Erano arrivati alle mani e avevano picchiato Raffaela Castagna, al punto che la donna aveva denunciato i due tramite querela.
Romano e la moglie si sono sempre dichiarati innocenti e l’hanno urlato ai giornalisti il giorno in cui vennero caricati su una macchina dei carabinieri. Si era parlato anche di una foto, scattata il giorno della tragedia, che scagionava l’uomo. Ma poche ore dopo la smentita.
Ieri notte, pochi minuti prima della mezzanotte, le prime conferme. Oggi, dopo le complete confessioni di Olindo Romano e Rosa Bazzi, che dicono agli inquirenti:”Siamo stati noi. Abbiamo usato spranga e coltello”.

I commenti

Ci saranno tante e diversamente motivate spiegazioni.

Dentro di me ne emergono tre.

Non ci sono più tabù nei confronti dei reati, anche quelli più estremi. E’ caduta la paura della sanzione e sono caduti i freni inibitori alla istintualità nascosta dentro ciascuno di noi. Non c’è un imperativo esterno neppure contro la uccisione di un bambino che non parla, ma che piange: a Cogne Samuele piangeva,  a Casalbaroncolo Tommaso piangeva, a Erba Youssuf piangeva. Qui poi c’è il calcolo: “bruciamo tutto, daranno la caccia agli immigrati” (e qui era facile per loro pensare di depistare: c’era un organizzatore del traffico di droga nella zona). Decenni di garantismo hanno dissolto le barriere contro il reato. In più la italica furbizia (i processi Previti e Berlusconi ne sono gli archetipi) ha prodotto apprendimento: si può farla franca.

Poi c’è la cultura della “roba”, del piccolo interesse privato:

Tutta quella roba se l’era fatta lui, colle sue mani e colla sua testa, col non dormire la notte, col prendere la febbre dal batticuore o dalla malaria, coll’affaticarsi dall’alba a sera, e andare in giro, sotto il sole e sotto la pioggia, col logorare i suoi stivali e le sue mule – egli solo non si logorava, pensando alla sua roba, ch’era tutto quello ch’ei avesse al mondo; perché non aveva né figli, né nipoti, né parenti; non aveva altro che la sua roba. Quando uno è fatto così, vuol dire che è fatto per la roba.

Giovanni VergaLa roba, da “Novelle rusticane”

Qui poi, nel profondo nord celtico, tanto contiguo al profondo sud arabo, c’è il localismo selvaggio alimentato con aggressività dalla Lega Nord, partito di fortissima base sociale in quelle zone.

Si tratta di una società improntata all’apparire, incapace di elaborare i nuovi problemi, tendente solo a negare o nascondere. Una società che frequenta la chiesa senza alcun vero sentimento religioso, una società apparentemente pacifica, in realtà aggressiva (molto aggressiva) e, per giunta, vittimista. Una società che sembra fondarsi sulla famiglia entro cui, invece, domina il conflitto espresso o quello nascosto che genera sempre maggior odio. Una società inondata dal denaro dello sviluppo economico, dove per lungo tempo le banconote venivano nascoste sotto le mattonelle e solo dopo nelle banche. In questa società lo studio scolastico è considerato una perdita di tempo. In questa società tutto quanto “è nuovo” è pericoloso. L’unico posto dove ci si costruisce una opinione è l’osteria. Dove il linguaggio è violento e gridato.
Ora si indagheranno la personalità, la patologia, i legami familiari: ma occorrerà non ignorare la responsabilità di una società che ha contribuito a produrre quei colpevoli.

Infine c’è la caduta del senso di colpa. Il cui indizio è la tranquillità con cui gli assassini hanno affrontato i cronisti e la serenità di coppia che hanno continuato a trasmettere in questi giorni. Il senso di colpa non appare quando l’azione è deliberata e consapevole. E il nodo è proprio questo: venuto a cadere il principio della responsabilità morale il pentimento non può emergere alla coscienza.
Ancora una volta si vede che è nelle situazione estreme che l’intreccio inestricabile persona-cultura-società si mostra in tutta la sua evidenza.
L’aggressività individuale può essere contenuta solo se l’ambiente esterno la regola, incanala, punisce.

Una riflessione finale. Solo qualche giorno fa si è scoperto un paese apparentemente schierato tutto contro l’esecuzione di un capo di stato responsabile attivo della morte di migliaia di bambini e di adulti. L’opinionismo giornalistico e politico politically correct ha elogiato questa italianità.
Ora gli omicidi e l’infanticidio di Erba fanno riaffiorare quelle pulsioni punitive favorevoli alla pena di morte che sembravano assopite e dormienti.
Quanto è mutevole e quanto rapidamente cambia il giudizio delle persone!
E’ una cosa che mi appare strana, davvero molto strana: nel caso del dittatore-sterminatore, che è un “caso” estremo, le coscienze si acquietano e si fanno le processioni per fermare la sentenza.
Nel caso di Erba, che invece è “normale” e latente fra i nostri luoghi della quotidianità, la pena di morte – per queste persone di sensibilità mutabile a seconda della vicinanza – diventa di nuovo utilmente punitiva e giusta.
Strane le coscienze e le anime belle!

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La strage di Erba: la strage dei vicini di casa, Erba (Como). Appunti basati sulle notizie di cronaca giornalistica, 16 marzo 2017

Avatar di Paolo FerrarioMAPPE nel sistema dei SERVIZI alla persona e alla comunità, a cura di Paolo Ferrario

Erba, Provincia di Como

I fatti

Omicidio plurimo premeditato: è il reato contestato ai coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi per la strage di Erba. Gli inquirenti ritengono che la famiglia di Raffaella Castagna sarebbe stata spiata nei giorni precedenti al quadruplice omicidio. Ad uccidere il piccolo Youssef sarebbe stata Rosa Bazzi, la prima a confessare. Le armi usate,un coltello, una mazza e un coltellino, sono state distrutte.
Il movente sarebbe stato la causa giudiziaria nata da una denuncia di Raffaella Castagna contro i Romano.
Avevano sempre negato, ma ieri notte i due coniugi hanno fatto le prime ammissioni. Dal carcere è arrivata la confessione, dopo 10 ore d’interrogato.
Così siamo arrivati alla verità su quello che accade l’undici dicembre 2006 nella cascina ristrutturata di via Diaz, nel pieno centro di Erba. Quel giorno Raffaela Castagna, sua madre Paola Galli, suo figlio di due anni Youssuf e la vicina…

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Strage di Erba, la vita in carcere di olindo castagna – aggiornamento al 16 marzo 2017

Fine pena mai per la strage di Erba, pensa ad Agraria

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Sorgente: Strage di Erba, la vita in carcere di Olindo: tribolazioni di un pollice verde – Cronaca