Colori · Ortensia

ORTENSIE: Orsù, Ringraziamo Tanta Evidentemente Necessaria Super Idratazione Elargitaci, da un post pubblicato su Splinder il 13 luglio 2010

O  rsù
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N  ecessaria
S  uper
I   dratazione
E  largitaci

rosso

IL COLORE ROSSO, racconto di Luciana

Gli eterni ritornano
Scrivevamo il 19 settembre 2008:
 
Il rosso ha le sue esigenze per potersi esprimere: non può rinunciare a luce e calore.
Colore di fuoco e di sangue è simbolicamente legato al principio della vita..
Ci sono due rossi. Uno notturno e femminile, che possiede un potere d’attrazione centripeto. E un altro diurno e maschile, centrifugo e roteante come il sole, che getta la sua luminosità su tutte le cose.
 
“Il rosso notturno, centripeto è il colore del fuoco centrale dell’uomo e della terra, dove agisce il nutrimento, la digestione, e la rigenerazione dell’essere e dell’opera. E’ segreto, è il mistero vitale nascosto al fondo delle tenebre e degli oceani primordiali. E’ il colore dell’anima, della libido, del cuore”
 
In Jean Chevalier, Alain Gheerbrant, Dictionnaire des symboles, Seghers, Paris 1969, p. 126-127
 
Riconosciamo il rosso anche nella quotidianità. Il collerico sa che il sangue monta alla testa prima di esplodere in rabbia: … “vedo rosso”.
L’innamorato regala rose rosse e rossa è l’icona del cuore trafitto di passione. E, sordidamente, a luci rosse sono i locali dediti alla pornografia.
E se rosso è eccitazione, quale colore migliore per allertare in caso di rischio? Il semaforo, l’autopompa del vigile del fuoco, l’estintore, il bordo dei segnali stradali ne sono i noti richiami.
 
Sono giorni in cui il rosso fa la sua apparizione nell’orto/giardino.
 
Ci vuole tempo affinchè la natura possa giungere alla soglia della sua massima energia vitale.
Agosto, dalle mie parti, palesa questo punto si svolta. Ed ecco dunque le tinte porporine che primeggiano fra vasi, bordure e appezzamenti: il Callistemon, la Dalia, la Rosa, la Begonia, la Bignonia, la Gerbera, il Melograno, i carnosi e sugosi grappoli di Pomodori.
 
E’ il culmine dello sforzo, la carica finale prima della quiescenza che già bussa alle porte.
Ma l’energia vitale non è qualcosa che si cede così volentieri al capolino della stasi.
E’ in questo senso che intendo il rosso come punto di svolta.
Le graziose bacche del Corniolo, della Rosa Canina, delCotoneaster, del Malus da fiore fungono ancora da sentinelle estive, pur sapendo che l’impresa è ardua.
Piano piano dovranno cedere il passo al fogliame degli alberi, la cui tinta oro-rossastra sarà l’ultimo saluto al ciclo vegetale, prima della caduta a terra.
 
Il rosso delle Mele Stark segnala che il frutto è pronto alla raccolta. E’ tempo anche di togliere il collarino d’identificazione a Miciù per il rientro in città.
E’ quasi autunno, ma il colore del fuoco ancora scalda dentro.
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 


 
 
 
 
 
 
 


 
 
 
 
 
 
 


 
 
 
 
 
 
 


 
 
 
 
 
 
 


 
 
 
 
 
 
 


 
 
 
 
 
 
 


 
 
 
 
 
 
 


 
 
 
 
 
 
 


 
 
 
 
 
 
 


 
 
 
 
 
 
 


 
 
 
 
 
 
 


 
 
 
 
 
 
 

 


Le fotografie sono di Luciana.
Tranne una

da Il colore rosso | Tracce e Sentieri..

erbe aromatiche · giallo · giugno · Rose · rosso · viola

a dispetto della estate che non arriva recuperiamo: FRAGRANZE| da Tracce e Sentieri.

correvamo a testa bassa senza perdere il controllo col terreno 

aiutandoci con le mani e col naso a trovare la strada,

e tutto quello che dovevamo capire lo capivamo col naso prima che con gli occhi,

il mammuth il porcospino la cipolla la siccità la pioggia

sono per prima cosa odori che si staccano dagli altri odori,

il cibo il non cibo il nostro il nemico la caverna il pericolo,

tutto lo si sente prima col naso, tutto è nel naso,

il mondo è il naso …

 

Il nome, il naso in: Italo Calvino,1986, Sotto il sole giaguaro, Garzanti

 

Lungo il margine del sentiero che conduce all’orto, quello stesso dove la primavera si annuncia col colore giallo , ora che i bulbi nel buio tepore della terra riposano in silenziosa attesa, tutto, ora, è nel naso, quasi prima che negli occhi.

L’umido della terra che evapora sotto i raggi del sole trascina con sé zefiri profumati, distillati di fragranze densi e robusti.

In quello stretto lembo di terra hanno infatti trovato collocazione, senza una precisa intenzionalità, gli unici tipi di arbusto che prediligono lo sviluppo ricadente, piuttosto che l’allargamento a cespuglio.

L’esposizione solare, inoltre, lo ha designato come luogo propizio per la crescita delle rose, quelle ad alberello, scelte affinchè l’ingombro non fosse d’intralcio al passante.

Nella stagione estiva, dunque, lì nei dintorni, le nari si impregnano di intensi aromi e gli occhi si riempiono dei variegati colori.

Salvie, rosmarini, lavande si affacciano al bordo del pietroso muretto, abbandonando i lunghi bracci verso il sentiero sottostante, mentre le rose si slanciano verso il cielo, schiudendo pigramente i carnosi petali.

Di nuovo torna il colore viola, cui si accompagnano il rosso, il giallo, il bianco, l’arancio, il rosa dell’omonimo fiore.

Il profumo è sospeso nell’aria, ma per esso l’etere ancora non ci aiuta …

 

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già pubblicato qui: http://traccesent.com/2013/06/09/fragranze-2/