











Nuvole imperfette
s’addensano nel cielo,
sale un afrore muschiato di umide zolle
mentre gocciolano ancora
tenere foglie gonfie di primavera.
Il violazzurro della borragine in fiore,
il giallo degli scatenati euryopsis,
le cotonose sfere del tarassaco
proteggono il sonnecchioso
riposo delle tartarughe,
e i bombi si tuffano
nelle corolle dei bianchi fiori dei meli,
e rosei lombrichi muovono,
sinuosi, passi di danza nella terra smossa.
Qui, nella voce dell’irrorato giardino,
trovo la mia dimora sospesa
tra il suono della vita
e l’incauto, precario, umano cammino.
eccola!
e quando arriva ogni cosa si schiude, pronta ad accogliere quella brezza carezzevole, quel tepore avvolgente.
Dove sei stata? Con te è solo vita.
Qualcuno l’ha detto prima, l’ha detto meglio …e l’ha detto in poesia ;
“Ninetta mia crepare di maggio,
ci vuole tanto, troppo coraggio…”
Fabrizio De Andrè – La guerra di Piero