Categoria: infarto
Dal dolore allo Stent. in mezzo l'infarto, da John M. Kennedy e Jason Jenning, RESPIRA COL CUORE, Mondadori, 2010
in una stanza di casa: la CADUTA, disegno di Cappelli 83 (o Coppelli 83)
Questo disegno mi fu regalato negli anni ’80 da un amico.
E’ firmato Cappelli 83 (o Coppelli 83)
Non ne so altro.
E’ una immagine simbolica che ho sempre tenuto in gran attenzione sempre nella prospettiva di “evitare la caduta”.
Poi la caduta arriva davvero.
E questo splendido disegno fa vedere il dolore, la sorpresa, ma anche la possibilità di rialzarsi.
Il braccio di sinistra a fare da appoggio e il braccio destro ad accennare il tentativo di ripresa
il muscolo del CUORE: atti di prevenzione. Da: M. F., Roizen e M.C. Oz, IL CORPO E' TUO: manuale d'uso, Mondadori, 2005
Alimentazione e cuore. I cibi che aumentano la produzione di ossido nitrico, in Louis Ignarro, Dire NO alle malattie cardiache, FrancoAngeli, 2005, pp. 108-109
carteggio epistolare con M
Ciao Paolo, sono stato informato di quanto successo
proprio un mese fa…
Immagino il “terremoto” psicologico ed emotivo
che questa cosa possa comportare e comunque sono
momenti molto difficili al di la di quello che si possa immaginare.
Anche se non abbiamo occasione di vederci da anni, il mio ricordo
è sempre molto legato a te e a Luciana (è stato un momento intenso della mia vita).
Sono contento al di la della gravità dell’evento che tutto sia andato per il meglio
anche se la riabilitazione e il ripristino di tutte le funzionalità richiedono tempo e pazienza.
Un forte abbraccio a te e a Luciana oltre che ad un messaggio di vicinanza animica.
Sono convinto inoltre che tutta la grande quantita di splendida musica che sei solito ascoltare
possa avere anche una funzione terapeutica.
Con affetto
***
carteggio con L
le raccomandazioni di Luciana: "prendi le pastiglie salvavita!"
Riconoscere i segnali del "mal di cuore) – da Humanitas Salute
Di cosa può essere sintomo il dolore al petto?
È quello che richiama alla malattia coronarica, e quindi all’angina pectoris e all’infarto. Bisogna appurare se tale sintomo sia dovuto ad un restringimento delle coronarie (le arterie che portano il sangue al cuore e nutrono il muscolo cardiaco), per cui la parte di muscolo cardiaco nutrito da quella coronaria soffre e si avverte il dolore. Per angina si intende un dolore toracico che dura pochi minuti, si risolve prima che le cellule cardiache muoiano e il muscolo cardiaco rimane integro. Se il sangue invece non scorre più perché la coronaria si chiude completamente si ha l’infarto, che vuol dire morte di alcune cellule cardiache, a causa della carenza di ossigeno troppo prolungata.
Le caratteristiche del dolore al petto
Si avverte oppressione o costrizione al petto, localizzata dietro lo sterno (retrosternale) o alla sinistra del petto. In genere il dolore cardiaco non aumenta con l’atto respiratorio, con i movimenti del torace o premendo con le dita: tali caratteristiche escludono generalmente che si tratti del cuore. Raramente è un dolore lancinante, forte o violento, spesso è identificato come un fastidio, più vago e mal definito, che dura qualche minuto. Non colpisce un punto preciso del torace, può irradiarsi al collo oppure al braccio sinistro, colpendo anche solo alcune dita della mano con formicolio.
I disturbi cui può essere associato
Può essere associato ad altri disturbi, cosiddetti neurovegetativi, come nausea, vomito, sudorazione, sensazione di angoscia. Purtroppo non ci sono regole precise; talvolta il paziente presenta dei dolori che nascono da punti diversi, il mal di stomaco per esempio.
Altra caratteristica a cui prestare attenzione è che i dolori anginosi spesso cominciano a verificarsi durante sforzo fisico, perché il cuore ha bisogno di più ossigeno per pompare più velocemente.
Anche il freddo e gli stress emotivi (per spaventi, arrabbiature, dolori) sono situazioni a rischio.
carteggio con M e C
cara M
ti anticipo una mia scelta necessaria. Lo faccio per le implicazioni di organizzazione didattica che ti impegna sul fronte direzionale
poche notizie di me: mi sto adattando bene alla nuova situazione del dopo infarto. sto facendo varie rinunce e altre si prospetteranno. Tanto più che fra 2 o tre mesi mi aspetta un secondo intervento di angioplastica coronarica
scopro fortissime mie capacità di adattamento, ma tutto è diverso da prima
la dottoressa di base mi diceva che (fra le tante altre avvertenze) devo badare al freddo, alla fatica e alla rabbia
probabilmente oggi la rabbia è un mio rilevante fattore di rischio.
e essendo collerico devo ridurre le possibili esposizioni.
ragion per cui rinuncio ai disgustosi talk show di politica (ma non alla informazione scientifica sulla politica), alle discussioni con una certa tipologia di amici e soprattutto di “ex compagni”. Il “giudizionismo” di questi tempi tende ad annientare le mie esigue forze
e – con tutta probabilità – dovrò rinunciare all’incarico di docenza universitaria per l’anno prossimo a scienze della formazione e per i seminari alla facoltà di servizio sociale
questa scelta mi pesa, mi pesa molto, perchè di certo la mia vocazione nella polis è quella del docente. ho cominciato nel 1973, termino nel 2014
Ma fra i 200 studenti all’anno c’è un 20% che inciderebbe (per tracotanza e supponenza grillina) davvero troppo sulle mie coronarie malate. Prima dell’infarto li reggevo. Ora non più.
la mia vita sarà costellata da farmaci (dipendenza farmaceutica), passeggiate per como, letture, web
saranno i miei sono gli alleati terapeuti. Per fortuna como è una città bellissima che si presta ad essere camminata
e poi c’è il libro che uscirà a fine anno. La carocci ha accettato il testo (450 pagine a stampa) e sono alla fase di correzione delle bozze. é proprio un fine carriera. di buon livello; ma finale
Il filosofo Michel de Montaigne mi aiuta molto, perchè mi insegna ad osservare senza interpretare (ottimo antidoto alla rabbia)
insomma: buddisticamente le cose sono forse peggio per come le immaginiamo che per come effettivamente accadono. Ma poi le cose accadono
è probabile che non rinuncerò a fare qualche conversazione sui temi a me cari, ma lo farò da casa e su youtube. e ti arriveranno gli avvisi
grazie per la tua affettuosa attenzione in questi due ultimi anni
e non mancherà l’occasione di vederci alla ***
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Caro Paolo
Mi fa piacere leggerti, capisco anche che stai ri organizzando questo nuovo percorso di vita anche con grande leggerezza
Almeno così spero.
Reinventarsi può essere complicato ma anche stimolante, almeno lo spero per tè.
Rispetto alla rinuncia al laboratorio mi rendo conto che si tratta di un onere rilevante e anche scarsamente o per niente retribuito.
Detto ciò mi chiedo e ti chiedo se non possiamo trovare altre forme che non comportano viaggi e fatiche per tè, ma occasione di apprendimento per gli studenti.
Lezioni video registrate, conferenze via skype o tutto ciò che ti viene in mente per non far venire meno questo contributo che come più volte ho avuto occasione di ripeterti considero fondamentale.
Ovviamente la tua salute e la tua tranquillità viene prima di tutto e non vorrei mai interrompere le tue passeggiate.
A presto e buon nuovo viaggio
***
Caro Paolo
Visto che sei un uomo che passeggerà molto (grande invidia!) ti sono grata per il tempo che dedicherai a servizio sociale
Troveremo delle ottime soluzioni pur di continuare ad avere il tuo apporto
A presto
M
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Caro Paolo
Anzitutto, spero che tu ti stia ‘riassestando’ e che queste giornate già calde, ma ancora piacevolmente, ti siano di supporto.
Come sai molto bene, anch’io, come M, considero la tua presenza assai preziosa per tutti noi per cui spero proprio si possano trovare soluzioni che ti permettano di collaborare al ‘nostro’ CdL anche il prossimo a.a.
Credo anche che la possibilità di sperimentare le lezioni con modalità non tradizionali possa essere una buona soluzione, per cui cercheremo di farvi effettivamente corso.
Nel frattempo, un carissimo saluto a te – e anche a Luciana
C
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