Cari Paolo e Luciana
grazie per la vostra squisita ospitalita’
e’ stato per molto emozionante ritornare in quei luoghi .
Ora riguardando i video mi ritorna i mente la nostra passeggiata reale fra quei corridoi – su e giu per i gradini -e mi e’ venuta questa piccola poesia:
” il giardino dei Ricordi”
E’ come se il tempo non fosse passato
i momenti spensierati dei giochi li ho ritrovato.
Il fico malgrado le avversita’ del mondo
con coraggio ha allargato le sue fronde.
Quella barca, una volta cullata dalle onde
ora e’ accarezzata dal vento dispettoso
e riposa tranquilla sotto un cielo luminoso.
L’ infanzia e’ scivolata via ….
ma per me ritornare in quel giardino e’ stata
una magia ….”
Grazie di cuore a Luciana per i suoi doni dell orto
avevano un sapore particolare ..proprio come quelli di una volta –
Betty ( saluti anche da Rino)
Ciao Betty e Rino. Quasi tutti i giorni visiono questo “sito dei ricordi”….. Non ho il piacere di conoscere personalmente i curatori del medesimo, Paolo e Luciana, però compenso questa carenza leggendo il materiale da loro pubblicato. Vi è una immagine, fra le tante, che mi emoziona ogni volta che compare ed è quella relativa al cartello, (non so se di marmo o pietra,perdonatemi), che riporta scolpita la scritta “FRAZIONE COATESA”. Quante volte da ragazzino mi è servita come bersaglio sul quale lanciavo chicchi d’uva acerbi oppure bussolotti di carta od altro. Tolta dall’ex filatoio e posata a terra…….. spero non venga distrutta e rimessa ove si trovava in origine. Quanti ricordi infantili, adolescenziali e giovanili che sono radicati nel mio cuore. Una lacrima dall’anima da aff.mo Pierangelo, FRAZIONE COATESA 14
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caro pierangelo, sono commosso per queste tue parole.
tu che hai ricordi così vivi della tua infanzia ed adolescenza e io, che qui sono arrivato a quarant’anni (e mia moglie luciana a trenta), siamo uniti dalla forza di questo luogo così “unico” su tutto il lario.
coatesa, infatti ha una grande potenza ambientale ed umana: la scala che va a lago, la storia industriale delle fabbriche costruite lì attorno, il ponte della civera, la casa bianca dei vinca, la eccezionale ripida scala accanto ad essa, il pontile dei battelli, il piccolo porticciolo del riparo …
è un concentrato di forza storica ed evocativa
ho fotografato la lastra di pietra con scritto coatesa, che ora giace negletta lassù nella parte piana dietro alla ex filanda, proprio perchè “raccontava” la via che negli anni 30, 40 e in parte 50 serviva alle tantissime persone che scendevano ai battelli fin dalle 5 del mattino
io spero tanto che quella lastra venga rispettata e salvata. ma se così non sarà, resterà la fotografia
a questo servono gli album dei ricordi
e, come hai ben colto, questo è nè più nè meno un album dei ricordi. come quelli di un tempo che venivano conservati lungo le generazioni
io e luciana siamo fissi a coatesa dalla prossima settimana e per tutto il mese di agosto (durante l’anno veniamo qui, praticamente sempre, al sabato ed alla domenica). insomma trascorriamo in coatesa almeno un terzo dell’anno
mi piacerebbe molto conoscerti di persona, così come ho conosciuto betty e rino (assieme a luigina e chicco balducci, mie carissimi vicini di casa)
mi trovi in via coatesa 22. il nostro telefono è 910557
un cordiale saluto
paolo ferrario
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