Centro Donatori del Tempo
Luciana Quaia
INTIME ERRANZE
Il familiare curante, l’Alzheimer, la resilienza autobiografica
Nodolibri, Como 2012
pp. 212, 12 immagini a colori
Euro 20
Resiliente è la persona che anche di fronte a una grave avversità sa andare avanti senza arrendersi, resistere allo stress e imparare a ricavare un insegnamento che la renda meno vulnerabile in circostanze analoghe.
Nell’affrontare una malattia destabilizzante come la demenza, è possibile che il familiare curante diventi capace di dare un senso alla sofferenza, si senta in grado di potercela fare e acquisisca una maggior forza psico-emotiva?
A questa domanda il volume di Luciana Quaia tenta di rispondere attraverso una suggestiva mappa che, elaborata dall’analisi mitologica del viaggio dell’eroe di Joseph Campbell, si sofferma sulle diverse tappe percorse dalla famiglia dal momento della comunicazione della diagnosi lungo tutto il periodo dell’accudimento e ne mette in evidenza i processi di cambiamento e trasformazione.
I passaggi considerati per costruire un percorso di resilienza si focalizzano sulla presenza di diversi attori e strumenti:
– il tutore di resilienza, in questo caso rappresentato dall’associazione di volontariato Centro Donatori del Tempo, che, come le molteplici associazioni Alzheimer nazionali, riveste il ruolo di saliente punto di riferimento della comunità locale nell’accogliere le famiglie interessate dal problema e nel fornire un reale aiuto alle loro esigenze;
– il gruppo di reciproco aiuto, spazio capace di far credere e sperare in una prospettiva di crescita e di consapevolezza;
– la scrittura autobiografica, mezzo privilegiato di cambiamento di sguardo sulla realtà e se stessi.
Nell’originale struttura del testo che attribuisce ad ogni capitolo lo specifico nome della tappa dell’immaginario viaggio, particolare approfondimento viene dedicato alla metodologia applicata all’interno del laboratorio di scrittura autobiografica. Nelle cinque giornate di lavoro i familiari partecipanti, con il supporto di personaggi mitologici, poesie, brani di letteratura, oggetti, fotografie ed esercizi mirati, narrano le memorie di ricordi e di sfide, scoprendo le proprie forze interiori e la capacità di dare maggiore fiducia a se stessi.
Un capitolo totalmente dedicato alla potenza resiliente del cinema analizza in modo dettagliato e circoscritto tre film sul tema dell’Alzheimer, mettendo in luce un ulteriore strumento utile al sostegno psicologico del familiare attraverso il confronto con una realtà che riesce a generare importanti modelli di identificazione e apprendimento.
Il libro, di agevole lettura, ricco di citazioni letterarie e di alcune pagine fotografiche, è consigliato sia adorganizzazioni di servizio che cercano nuove sperimentazioni di un “welfare sostenibile”, sia allefamiglie o persone che si trovino nella necessità di resistere al disagio che la malattia demenza impone.
Per l’ampia descrizione metodologica e l’accurata ricerca bibliografica e filmografica, inoltre, riveste particolare interesse per tutte le figure professionali che svolgono un lavoro centrato sulla relazione di aiuto.
Grazie per l’attenzione e cordiali saluti
Non posso non lascire una mia traccia.Un libro che parla di una vita vissuta proprio da me direttamente come familiare curante che ha lasciato un solco nettissimo nella mia esistenza.Non credo di essere piu’ forte ora che i miei non ci sono piu’.
Lo ero forse molto piu’ prima quando l’adrenalina dell’amore mi faceva superare ostacoli giganteschi,con pochissimi aiuti,devo dire la verità.
Anche il dopo è molto importante e credo che il vuoto che rimane sia molto piu’ difficile da superare della malattia stessa.
Lo comprero’ certamente e lo leggero’ emozionandomi certamente.
Un caro saluto a te e Luciana
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grazie anche da parte di mia moglie luciana per queste tue parole. lei conosce bene le dure vicende dei familiari che assistono i loro cari nel duro passaggio della malattia.
il libro è, secondo me, molto bello
e non è solo un giudizio d’amore nei suoi confronti (anche se conosco l’impegno che ci ha messo nello scriverlo, ma è un giudizio professionale
un caro saluto e grazie ancora per la tua sensibile presenza
paolo ferrario
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