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Trame ordite. La tessitura della violenza, 2 agosto 1980, testo Gerardo Monizza, Lettura di Laura Negretti, Violoncello Valentina Turati. IN MEMORIA DELLE VITTIME COMASCHE DELLA “STRAGE DI BOLOGNA” DEL 1980, Venerdì 2 agosto 2019, ore 21, Basilica di San Fedele in Como.

Newsletter NodoLibri 30/07

EVENTO PUBBLICO IN MEMORIA DELLE VITTIME COMASCHE DELLA “STRAGE DI BOLOGNA” DEL 1980

Venerdì 2 agosto 2019 ore 21
Basilica di San Fedele in Como
Ingresso libero

Trame ordite
La tessitura della violenza

Memoria delle vittime: Strage di Bologna 1980

Testo Gerardo Monizza
Lettura d
i Laura Negretti
Violoncello Valentina Turati

Dopo 39 anni dalla Strage di Bologna NodoLibri e l’Università Popolare di Como ricordano Anna Bosio, Carlo e Luca Mauri nell’anniversario del tragico evento. La lettura in San Fedele è il primo appuntamento di “FuoriFiera del Libro 2019”, anteprima dell’appuntamento dedicato ai libri e alla lettura in programma in piazza Cavour dal 24 agosto all’8 settembre.

Trame ordite – La tessitura della violenza” è un testo che ripercorre, a ritroso, le giornate dei primi d’agosto 1980: dal funerale a Como delle tre vittime comasche risalendo fino allo scoppio della bomba alla stazione di Bologna il 2 agosto 1980. Una narrazione tragica scritta da Gerardo Monizza, letta da Laura Negretti e accompagnata dal violoncello di Valentina Turati.

Tutti sono invitati a partecipare.


Sabato 2 agosto 1980, alle ore 10 e 25, una bomba esplode nella sala d’aspetto della Stazione centrale delle Ferrovie dello Stato a Bologna. Ottantacinque sono le vittime, centinaia i feriti.

L’atto terroristico è l’ultimo di una serie che ha insanguinato l’Italia; non l’ultimo nel mondo. Altri attacchi, esplosioni e guerre continuano a coinvolgere popolazioni inermi, provocando morti e feriti a migliaia.
Tra le vittime di Bologna muore una famiglia comasca: padre, madre e figlio di sei anni. Erano per caso su quel treno…
Il racconto “Trame ordite” riunisce alcune testimonianze e riprende i tragici momenti vissuti in quei giorni dell’agosto 1980.


Per approfondire:
http://www.nodolibrieditore.it/scheda-libro/gerardo-monizza/2-agosto-1980-bologna-como-9788871852584-307364.html

Criminalità e microcriminalità · violenza politica

Cantù, giovane islamico voleva entrare nell’Isis – Cronaca Cantù

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Cantù, giovane islamico voleva entrare nell’Isis – Cronaca Cantù.

Cavalleri Giorgio · violenza politica

la storia di Gianna e Neri, in: Mirella Serri, UN AMORE PARTIGIANO, Longanesi, 2014

giannaneri913

Informazione locale · violenza politica

consigliere di minoranza Roberto Salmoiraghi offende la sindaca di Campione d’Italia: …. le sue smanie uterine ….

cervelli (e probabilmente c.) infinitesimi:

 

Campione d’Italia, 11 aprile 2014 – Una frase sessista e il consiglio comunale di Campione d’Italia è stato sospeso. L’enclave italiana in territorio svizzero ha quindi subito un breve stop dopo che un consigliere di minoranza, l’ex sindaco Roberto Salmoiraghi, ha rivolto una frase molto particolare al sindaco Marita Piccaluga: “La deve smettere di sfogare le sue ambizioni, di sfogare le sue restrizioni, le sue smanie uterine”. Una volta pronunciate queste parole, c’è stata la veemente reazione del pubblico presente in aula, tanto che sono dovuti intervenire i carabinieri. Il sindaco ha cosi’ sospeso la seduta che e’ ripresa appena Salmoiraghi si e’ allontanato.

Frase sessista al sindaco donna, sospeso consiglio comunale di Campione d’Italia – Il Giorno – Como.

Criminalità e microcriminalità · Menaggio · Politica regionale e locale · violenza politica

le menti piccole. Comune di menaggio, l’assessore francesco guaita (di forza italia) incita alla “ghigliottina” del presidente della repubblica napolitano

le menti piccole. menaggio. l’assessore francesco guaita (di forza italia) incita alla “ghigliottina” del presidente della repubblica napolitano

GUAITA FRANCESCO è  Assessore a urbanistica, edilizia privata, viabilità, sicurezza urbana e polizia locale

“Le parole sono pietre”.

Spero che qualche magistrato di ricordi dell’articolo 278 del codice penale

Art. 278 Codice Penale. Offese all’onore o al prestigio del Presidente della Repubblica.

Chiunque offende l’onore o il prestigio del Presidente della Repubblica, è punito con la reclusione da uno a cinque anni [c.p. 7, n. 1, 29, 32, 360; c.p.m.p. 8, 79]

questo il testo della email inviata da francesco guaita dalla posta elettronica del Comune di menaggio (trovata sulla stampa locale)

guaita

Mi ricordo · Politica regionale e locale · violenza politica

per ricordare questa giornata: Prévert aveva capito tutto: «Non bisogna guardarlo non bisogna ascoltarlo conviene andare avanti fingere di non vederlo fingere di non sentirlo…» , da La Stampa – Berlusconi

Prévert aveva capito tutto:

«Non bisogna guardarlo non bisogna ascoltarlo conviene andare avanti fingere di non vederlo fingere di non sentirlo…»

piuttosto nella giornata di oggi sarebbe meglio rilegegre quanto diceva la sua ultima moglie: https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=Y1f5GH5dzn8#at=19 (non posso più stare con uno che va con le minorenni)

La Stampa – Berlusconi.

violenza politica

Brigate Rosse, lettera al sindaco di Como – YouTube

tutta la mia solidarietà e partecipe simpatia per il nostro sindaco di como, mario lucini.

anche in  questo caso sta dimostrando uno stile comunicativo straordinario. senza mai perdere il suo  sorriso.

e schifo totale per i nipotini della sinistra eversiva. sia quelli storici (mai pentiti e che scrivono libri presentati nelle librerie cittadine),

sia  gli imbecilli emulatori.

paolo ferrario del 1948  (l’età della costituzione repubblicana)

Buste sospette e minacce al sindaco Lucini Firmate Brigate Rosse
Il Giorno
Como, 3 giugno 2013 – Due lettere indirizzata al Sindaco Mario Lucini hanno
fatto scattare la mobilitazione generale stamattina a Palazzo Cernezzi,
sede del Municipio di Como. In pochi minuti sono arrivati i Vigili del
Fuoco, la Polizia scientifica e …

 

Il sindaco non commenta, ma sì mostra tranquillo
CiaoComo.it
Mario Lucini non è sembrato, almeno esternamente, particolarmente turbato
per la lettera sospetta ricevuta in mattinata in Comune. Da lui, però,
nessuna dichiarazione ufficiale. Chi lo ha visto a Palazzo Cernezzi parla
di una persona apparentemente …

 

=== Web – 1 nuovo risultato relativo a [“Mario Lucini”] ===

Lettera sospetta per Lucini, è allarme in Comune – Ciaocomo.it …
Como – Una lettera indirizzata al sindaco Mario Lucini che parlava di
allarme chimico ha fatto scattare l’allarme in Comune. Artificieri, polizia
scientifica e vigili …

 

Svizzera · violenza politica

‘A livella di Totò per il legaiolo “svizzero ticinese” Bignasca

Ma chi te cride d’essere…nu ddio?
Ccà dinto,’o vvuo capi,ca simmo eguale?…
…Muorto si’tu e muorto so’ pur’io;
ognuno comme a ‘na’ato é tale e quale”.”

]

Morto Giuliano Bignasca
leader della Lega dei Ticinesi
 


Il decesso per un malore improvviso. Da sempre in prima fila nella lotta ai frontalieri e agli stranieri, voleva anche la costruzione di un muro suilla frontiera 
Leggi tutto »
bignaOgn’anno, il due novembre, c’é l’usanza
per i defunti andare al Cimitero.
Ognuno ll’adda fà chesta crianza;
ognuno adda tené chistu penziero.

Ogn’anno,puntualmente,in questo giorno,
di questa triste e mesta ricorrenza,
anch’io ci vado,e con dei fiori adorno
il loculo marmoreo ‘e zi’ Vicenza.

St’anno m’é capitato ‘navventura…
dopo di aver compiuto il triste omaggio.
Madonna! si ce penzo,e che paura!,
ma po’ facette un’anema e curaggio.

‘O fatto è chisto,statemi a sentire:
s’avvicinava ll’ora d’à chiusura:
io,tomo tomo,stavo per uscire
buttando un occhio a qualche sepoltura.

“Qui dorme in pace il nobile marchese
signore di Rovigo e di Belluno
ardimentoso eroe di mille imprese
morto l’11 maggio del’31”

‘O stemma cu ‘a curona ‘ncoppa a tutto…
…sotto ‘na croce fatta ‘e lampadine;
tre mazze ‘e rose cu ‘na lista ‘e lutto:
cannele,cannelotte e sei lumine.

Proprio azzeccata ‘a tomba ‘e stu signore
nce stava ‘n ‘ata tomba piccerella,
abbandunata,senza manco un fiore;
pe’ segno,sulamente ‘na crucella.

E ncoppa ‘a croce appena se liggeva:
“Esposito Gennaro – netturbino”:
guardannola,che ppena me faceva
stu muorto senza manco nu lumino!

Questa è la vita! ‘ncapo a me penzavo…
chi ha avuto tanto e chi nun ave niente!
Stu povero maronna s’aspettava
ca pur all’atu munno era pezzente?

Mentre fantasticavo stu penziero,
s’era ggià fatta quase mezanotte,
e i’rimanette ‘nchiuso priggiuniero,
muorto ‘e paura…nnanze ‘e cannelotte.

Tutto a ‘nu tratto,che veco ‘a luntano?
Ddoje ombre avvicenarse ‘a parte mia…
Penzaje:stu fatto a me mme pare strano…
Stongo scetato…dormo,o è fantasia?

Ate che fantasia;era ‘o Marchese:
c’o’ tubbo,’a caramella e c’o’ pastrano;
chill’ato apriesso a isso un brutto arnese;
tutto fetente e cu ‘nascopa mmano.

E chillo certamente è don Gennaro…
‘omuorto puveriello…’o scupatore.
‘Int ‘a stu fatto i’ nun ce veco chiaro:
so’ muorte e se ritirano a chest’ora?

Putevano sta’ ‘a me quase ‘nu palmo,
quanno ‘o Marchese se fermaje ‘e botto,
s’avota e tomo tomo..calmo calmo,
dicette a don Gennaro:”Giovanotto!

Da Voi vorrei saper,vile carogna,
con quale ardire e come avete osato
di farvi seppellir,per mia vergogna,
accanto a me che sono blasonato!

La casta è casta e va,si,rispettata,
ma Voi perdeste il senso e la misura;
la Vostra salma andava,si,inumata;
ma seppellita nella spazzatura!

Ancora oltre sopportar non posso
la Vostra vicinanza puzzolente,
fa d’uopo,quindi,che cerchiate un fosso
tra i vostri pari,tra la vostra gente”

“Signor Marchese,nun è colpa mia,
i’nun v’avesse fatto chistu tuorto;
mia moglie è stata a ffa’ sta fesseria,
i’ che putevo fa’ si ero muorto?

Si fosse vivo ve farrei cuntento,
pigliasse ‘a casciulella cu ‘e qquatt’osse
e proprio mo,obbj’…’nd’a stu mumento
mme ne trasesse dinto a n’ata fossa”.

“E cosa aspetti,oh turpe malcreato,
che l’ira mia raggiunga l’eccedenza?
Se io non fossi stato un titolato
avrei già dato piglio alla violenza!”

“Famme vedé..-piglia sta violenza…
‘A verità,Marché,mme so’ scucciato
‘e te senti;e si perdo ‘a pacienza,
mme scordo ca so’ muorto e so mazzate!…

Ma chi te cride d’essere…nu ddio?
Ccà dinto,’o vvuo capi,ca simmo eguale?…
…Muorto si’tu e muorto so’ pur’io;
ognuno comme a ‘na’ato é tale e quale”.

“Lurido porco!…Come ti permetti
paragonarti a me ch’ebbi natali
illustri,nobilissimi e perfetti,
da fare invidia a Principi Reali?”.

“Tu qua’ Natale…Pasca e Ppifania!!!
T”o vvuo’ mettere ‘ncapo…’int’a cervella
che staje malato ancora e’ fantasia?…
‘A morte ‘o ssaje ched”e?…è una livella.

‘Nu rre,’nu maggistrato,’nu grand’ommo,
trasenno stu canciello ha fatt’o punto
c’ha perzo tutto,’a vita e pure ‘o nomme:
tu nu t’hè fatto ancora chistu cunto?

Perciò,stamme a ssenti…nun fa”o restivo,
suppuorteme vicino-che te ‘mporta?
Sti ppagliacciate ‘e ffanno sulo ‘e vive:
nuje simmo serie…appartenimmo à morte!”

violenza politica

Luigi Carluccio, brigadiere della polizia di stato, morto nel tentativo di disinnescare un ordigno esplosivo, collocato in viale Lecco, il 15 luglio 1981

commemorazione del sacrificio del brigadiere Luigi Carluccio, morto a 29 anni mentre stava disinnescando una bomba in viale Lecco durante la famiogerata «notte dei fuochi», quando un manipolo di terroristi che non vedevano di buon occhio la costruzione del carcere del Bassone ha riempito la città di ordigni che hanno seminato dolore e terrore.