Armando Diaz, nato a Napoli il 5 dicembre 1861, è stato un illustre generale e uomo politico italiano, noto principalmente per il suo ruolo cruciale durante la Prima Guerra Mondiale. Proveniente da una famiglia di militari, Diaz intraprese la carriera militare all’Accademia Militare di Torino, dove si distinse come ufficiale d’artiglieria.
Carriera Militare
Durante la guerra italo-turca del 1911-1912, Diaz si distinse come colonnello e partecipò attivamente alla campagna in Libia. Con l’inizio della Prima Guerra Mondiale, fu nominato capo del reparto operazioni presso il Comando Supremo e successivamente comandante della 49ª divisione sul Carso. Dopo la disfatta di Caporetto nel 1917, fu scelto per sostituire il generale Luigi Cadorna come capo di stato maggiore dell’Esercito Italiano[1][3][4].
Sotto la sua guida, l’esercito italiano riuscì a fermare l’avanzata austro-ungarica sul fiume Piave e a ottenere vittorie decisive, tra cui la battaglia di Vittorio Veneto nel 1918, che contribuì a porre fine al conflitto sul fronte italiano. Per queste imprese, Diaz fu insignito del titolo di Duca della Vittoria e divenne un eroe nazionale, celebrato per le sue capacità di comando e per il suo approccio umano verso i soldati[1][2][3].
Ruolo Politico
Dopo la guerra, Diaz entrò in politica. Nel 1922 accettò l’incarico di Ministro della Guerra nel primo governo di Benito Mussolini. Nonostante le sue riserve riguardo alle politiche fasciste, assunse questo ruolo come garanzia per la monarchia e l’esercito. Durante il suo mandato, lavorò per riformare le forze armate italiane e si ritirò dalla vita politica nel 1924[1][2][4].
Vita Personale e Eredità
Diaz morì a Roma il 29 febbraio 1928. È sepolto nella chiesa di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri. La sua figura rimane significativa nella storia militare italiana; strade e piazze in molte città portano il suo nome in onore delle sue gesta durante la Grande Guerra[1][3].
[1] https://it.wikipedia.org/wiki/Armando_Diaz
[2] https://www.turismofvg.it/it/111495/armando-diaz
[3] https://www.cronologia.it/storia/biografie/diaz.htm
[4] https://www.storiaememoriadibologna.it/archivio/persone/diaz-armando-vittorio
[5] https://www.centrostudibeppefenoglio.it/it/articolo/38-52-399/storia-locale/almanacco-storico/5-dicembre-1861
