A GENOVA
come la fenice risorgerai
Lascia almeno ch’io pianga
Se il tempo se ne va e si porta via i giorni
le ore
ed i pensieri nati dagli amori più dolci
lasciami abbandonare il grembo
di questa umida terra
e muoia finalmente
ad ogni altra illusione
lascia almeno ch’io pianga
ogni morte annunciata
ogni albero reciso ogni distrutto nido
Fossi aquila o falco
toccherei gli alti cieli
fossi nube d’estate
non diverrei cascata
sarei respiro ai fiori
nella notte stellata
Se fossi ombra silente
non chiederei la luce
Ma sono cuore aperto
sono città distrutta
Sono pianto silente
sono folla che grida
Sono amore invisibile
che solo pochi vedono
Lascia almeno ch’io pianga
Grazia Apisa
Genova, 6 novembre 2011