Attorno alle quattro del mattino una fortissima tempesta di grandine si abbatte sull’orto, sugli alberi del giardino, sulla casa.
Tutta la verdura fragile soccombe: insalate, zucchine, cetrioli, fagiolini, basilico, zucche, fusti della patate … Forse solo qualche sporadico pomodoro resisterà.
Foglie uccise dappertutto.
Non c’è nulla da fare: si può solo guardare la natura ferita (possibilmente in SILENZIO), rimediare a qualche danno e cercare di non pensare alle ore di lavoro dei mesi di aprile, maggio, giugno. Tutta una stagione di sperato raccolto è molto compromessa da questo attacco rapido, feroce, vigliacco.
Occorre “fare resilienza”, come insegna il giovane merlotto che si aggira (lui felice) fra la terra smossa a cercare i vermetti di sopravvivenza.